Vari oggetti smarriti

Daniela Vartolo |  | Verona

Se un tempo la vita dell’uomo era costellata dalla presenza stabile e funzionale di oggetti, oggi la tecnologia lo ha spinto verso l’usa e getta che non lascia traccia alcuna nel nostro ricordo. Questo è il tema della mostra «Il destino delle cose», aperta fino al 28 febbraio presso La Giarina Arte Contemporanea.

Si tratta di una collettiva che, curata da Luigi Meneghelli, riunisce opere di Arman, Bianconi, Borghi, Cargnelli, César, Favelli, Fischli & Weiss, Fogarolli, Girardi, Kantor, Schwitters e Spoerri. Se per Schwitters i suoi «brandelli di vita quotidiana» diventano frammenti di memoria e per Kantor gli «Ombrelli» si caricano di energia e movimento in attesa forse di risvegliarsi dal loro logoro torpore, per gli artisti più giovani la filosofia cambia, come si volesse costruire un mondo di oggetti che sconvolga quello conosciuto. In «Blackout», Christian Fogarolli raccoglie pezzi di vita personale
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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