Redazione GDA
Leggi i suoi articoliNel 2004 ad Anghiari e a Roma fu dedicata una vasta antologica a Fausto Vagnetti (1876-1954). Dal 2 marzo al 9 aprile la galleria Berardi torna a indagare la ricca stagione creativa di Vagnetti con un’antologica costituita da una quarantina di oli. Spicca un gruppo di paesaggi della nativa Anghiari e di vedute di Roma, dove Vagnetti si trasferisce intorno al 1910.
Non meno interessanti sono i soggetti legati alla cerchia familiare, tra cui il ritratto della moglie Rosalia (1919): «Vagnetti è uno dei maestri del Divisionismo romano ancora quasi sconosciuto agli appassionati d’arte», spiega Gianluca Berardi, curatore della mostra. Alla fase dell’ingresso con Terzi, Lionne, Noci, Innocenti e il giovane Oppo nelle mostre della Secessione (1913-17) appartiene «La fontana di Palazzo Borghese» (1915), in cui, grazie alla veloce tecnica esecutiva a piccoli tocchi di colore, ottiene una luce abbagliante. Del periodo tra le guerre, quando affronta soprattutto commissioni pubbliche e private, è esposto «I balocchi di Nennella» (1934), che risolve temi del realismo magico in una chiave più intimista.
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