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Una piramide autopulente nel distretto della ceramica

Sandro Parmiggiani

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Chi dal 17 ottobre 2015 percorre la Pedemontana che collega Casalgrande e Sassuolo, due poli del distretto ceramico, vede stagliarsi al centro di una rotonda l’imponente «Ceramic crown» di Daniel Libeskind: una sorta di piramide irregolare dalla quale comincia a snodarsi una struttura spiraliforme che con il suo bordo rosso s’inoltra verso il cielo, quasi come se la forma solida che se ne sta ai suoi piedi si andasse decostruendo

«Ceramic crown» di Daniel Libeskind e Mauro ManfrediniSono ben 28 i prospetti con diverse inclinazioni dell’opera: «Nello svolgimento di questa corona, spiega Libeskind, ci sono molti diversi centri, non ce n’è uno unico; del resto, amo coniugare superficie e profondità, immobilità e dinamismo, interno ed esterno, esaltare la mutevolezza cromatica e il ruolo della luce». 

La «Ceramic crown» è stata commissionata da Casalgrande Padana, nei cui stabilimenti sono state prodotte le piastrelle di grès porcellanato che la rivestono, piastrelle frattali percorse da rilievi e scanalature, autopulenti grazie al trattamento con biossido di titanio che assorbe inquinanti quali l’anidride carbonica.

Nel 2010, in una rotonda non distante, l’azienda aveva patrocinato la realizzazione di un’altra scultura, la «Ceramic cloud» di Kengo Kuma, sempre utilizzando piastrelle della Casalgrande Padana. Le piastrelle che rivestivano il Vanke Pavillion di Expo 2015 sono state disegnate da Libeskind e realizzate in Casalgrande Padana, un’azienda che dopo più di 55 anni di attività appare fortemente segnata da un dinamismo e da una capacità di innovazione e di ricerca fuori dal comune.

Grazie alla qualità e alle caratteristiche dei propri prodotti (ora l’azienda conta sette stabilimenti nel distretto ceramico, con mille dipendenti diretti e altrettanti che lavorano nell’indotto) e a una filosofia di ruolo sociale nel territorio, ben sintetizzati dal presidente Franco Manfredini, che ama insistere sul fatto che «l’azienda non finisce e non deve chiudersi entro i propri cancelli», la Casalgrande Padana ha sbaragliato la concorrenza dei nuovi competitori sulla scena internazionale.

Lo stretto rapporto con gli architetti è una costante nella strategia dell’azienda, come racconta il direttore marketing e commerciale, Mauro Manfredini: «In Casalgrande Padana hanno trovato un partner ideale progettisti e committenti di tutto il mondo, grazie all’unicità dei prodotti, all’esperienza maturata nella realizzazione di architetture di ogni scala, tipologia e destinazione d’uso, alla capacità di offrire un competente servizio di consulenza attraverso Padana Engineering, società specializzata nella fornitura di assistenza in ogni fase del lavoro (selezione dei materiali, sviluppo del progetto, posa in opera, collaudo).

Cultura della produzione e del progetto sono da sempre gli ambiti di riferimento per l’azienda, che promuove iniziative legate all’architettura, al design, alla cultura, all’editoria, alla ricerca espressiva e al sostegno di interventi di restauro. Ricordo il Grand Prix, concorso internazionale di architettura nato nel 1990 giunto alla X edizione, che seleziona e premia le realizzazioni più significative che hanno impiegato elementi in grès porcellanato prodotti da Casalgrande Padana, per sottolineare come la ceramica sia un elemento di flessibilità ed eclettismo e possa diventare protagonista del progetto. Al Grand Prix si lega la collaborazione con Casabella, che dal 2001 collabora con Casalgrande Padana per la realizzazione del Creative Book, strumento di aggiornamento professionale distribuito in allegato alla rivista. Casalgrande Padana ha avviato rapporti di collaborazione con importanti protagonisti dell’architettura e del design, sviluppando percorsi di ricerca che hanno condotto alla realizzazione di importanti opere e alla messa a punto di innovative tipologie di lastre e prodotti ceramici.

Tra i progetti più recenti cito, oltre quelli condotti con Kengo Kuma e con Daniel Libeskind, i pezzi speciali policromi per l’involucro del nido d’infanzia del Mast di Bologna, opera di Studio Labics, e le nuove serie di lastre ed elementi ceramici tridimensionali sviluppati con l’Agenzia di architettura 5+1 AA, Alfonso Femia, Gianluca Peluffo. Infine, Casalgrande Padana ha realizzato, su progetto dello Studio Cerri Associati Engineering, il Creative Centre: uno spazio aperto ai professionisti del settore dedicato al progetto e alla formazione, che si qualifica come luogo a diretto contatto con la fabbrica, capace di far interagire innovazione e creatività».

Perché avete commissionato a due architetti-artisti, Kengo Kuma e Daniel Libeskind, la realizzazione delle due sculture a Casalgrande? 

Le due sculture di Kuma e di Libeskind arricchiscono lo skyline di Casalgrande, un Comune verso il quale Casalgrande Padana dimostra da anni una particolare attenzione, sostenendo attività culturali e altre iniziative, a concreta dimostrazione della sensibilità e della responsabilità sociale verso il territorio, sollecitate dal Summit di Rio (1992) e dall’Agenda 21: quella che fu definita Corporate Social Responsability. Da qui viene l’impegno costante nella creazione di valore diffuso verso tutti i nostri interlocutori (i dipendenti, i clienti, i fornitori, i progettisti, la comunità locale, gli enti pubblici, il mondo della formazione e della ricerca, le organizzazioni sindacali) con i quali siamo impegnati a dialogare, collaborare e realizzare progetti per raggiungere risultati sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale, come testimoniano i significativi riconoscimenti conseguiti dall’azienda. Le risorse umane sono al centro della nostra attenzione: sviluppiamo le relazioni con il nostro personale all’insegna dell’informazione e dell’aggiornamento costanti, valorizzando il ruolo e le competenze di tutti e avendo come obiettivi la garanzia dei massimi livelli di sicurezza sul lavoro attraverso il continuo aggiornamento dell’analisi dei rischi (esposizioni a polveri, rumore, sostanze chimiche, microclima, affaticamento visivo, ergonomia, movimentazione pesi ecc.). 

Avete nuove iniziative in cantiere?

Per quanto riguarda nuove sculture non ci sono programmi precisi, ma non escludiamo affatto che in futuro nascano idee e progetti!

Sandro Parmiggiani, 13 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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