Un particolare di «The Flags Explosion» (2022) di Ahmed Jahaf

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Un particolare di «The Flags Explosion» (2022) di Ahmed Jahaf

Una lettera dallo Yemen

Ahmed Jahaf è graphic designer e artista che vive a San’a’. Ha iniziato a produrre opere dal primo giorno dell’attacco saudita nello Yemen, ma ora sembra che questa guerra sia ancora più «ignorata»

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Redazione GDA

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Mi chiamo Ahmed Jahaf. Sono un graphic designer e artista che vive nella capitale dello Yemen, San’a’. Quasi cinque anni fa ho raccontato su «The Art Newspaper» la «guerra dimenticata» del mio Paese: nel 2015 una coalizione di Paesi guidata dall’Arabia Saudita ha iniziato a bombardare e imporre un blocco commerciale allo Yemen con il sostegno dei governi di Stati Uniti e Regno Unito.

Oggi come allora stiamo affrontando una crisi di sicurezza alimentare con più di 17 milioni di civili che muoiono di fame. La guerra tra il governo e i ribelli Houthi è ancora in corso sette anni dopo il suo inizio; ci sono ancora scontri, assedi e carestie: il mondo lo sa e lo vede. Sono ancora arrabbiato perché gli Stati Uniti e il Regno Unito continuano a supportare la coalizione governativa guidata dall’Arabia Saudita fornendo loro le armi.

Questa guerra esiste sebbene venga ignorata per via del coinvolgimento diretto o indiretto degli Stati Uniti e dei loro alleati che, responsabili della maggior parte dei danni, traggono vantaggio da questa guerra. Le Nazioni Unite hanno annunciato una tregua ad aprile, prorogata a giugno per altri due mesi. È vero che le battaglie militari sono in parte cessate, ma l’assedio delle città continua e la guerra prosegue. I cittadini continuano a soffrire e non hanno percepito alcun beneficio o risultato da questa tregua.

C’è speranza per la pace in Yemen?
Trascorro le mie giornate guardando i telegiornali e registrando sui social eventi come i raid aerei. Continuo a realizzare opere di notte, utilizzando Adobe Illustrator, Adobe Premiere e Photoshop. Ho anche esposto delle stampe alla fiera Art the Arms di Londra (2017 e 2019) e di recente ho pubblicato un libro in PDF intitolato Art of War, che presenta i miei progetti e lavori più importanti.

In una delle opere critico il ruolo del governo britannico nell’approvvigionamento di armi all’Arabia Saudita utilizzate negli attacchi aerei contro lo Yemen. In un altro lavoro ho cercato di suggerire un’immagine della Terza Guerra Mondiale trapiantando il simbolo di un’enorme esplosione sulle bandiere dei principali Paesi e organizzazioni. Un’altra immagine mostra la colomba della pace infilzata da una spada di fianco alla domanda: «C’è speranza di pace nello Yemen?».

Nella prefazione del libro dico: «Dedico a voi queste opere d’arte che ho pensato durante l‘aggressione e la guerra saudita in Yemen... [questo è] un messaggio al mondo che assiste e partecipa in silenzio a questa aggressione. Ho iniziato a produrre opere fin dal primo giorno della guerra in Yemen, sotto i bombardamenti, gli assedi e la sofferenza».

Ma ora non sto realizzando opere con lo stesso ritmo di prima, perché coloro che erano interessati allo Yemen sono preoccupati da altri eventi e conflitti. Ci sono altri problemi nel mondo a cui le persone tengono. Dopotutto siamo solo yemeniti, e questa resta una guerra ignorata.

Un particolare di «The Flags Explosion» (2022) di Ahmed Jahaf

Redazione GDA, 26 luglio 2022 | © Riproduzione riservata

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