Una collezione principesca, saranno affari da re?

Le opere d’arte e gli arredi custoditi nel seicentesco Hôtel Lambert andranno all’asta dall’11 al 14 ottobre a Parigi da Sotheby’s

Il Salon Doré dell’Hotel Lambert. Cortesia di Sotheby’s
Elena Correggia |  | Parigi

Dall’11 al 14 ottobre la capitale francese farà da scenario a quella che Sotheby’s annuncia come la più grande asta di arti decorative mai organizzata. Si tratta di più di mille lotti fra mobili, dipinti, gioielli, tappeti e oggetti preziosi, di proprietà di membri della famiglia regnante del Qatar, gli Al Thani, acquistati per arredare l’Hôtel Lambert, gioiello seicentesco situato sull’Île Saint-Louis, nel cuore di Parigi.

La storia del palazzo
L’edificio, costruito dall’architetto Louis Le Vau intorno al 1640 e decorato da artisti poi attivi anche alla reggia di Versailles, vanta una storia importante alle spalle: negli anni ’40 del Settecento fu salotto politico animato dalla marchesa di Châtelet e dal suo amante, Voltaire. Divenuto poi residenza del principe polacco Adam Jerzy Czartoryski, ospitò letterati e artisti come Honoré de Balzac e Chopin e la tradizione di accogliere figure dell’alta società e intellettuali continuò anche nel XX secolo quando diventarono proprietari Guy e Hélène Rothschild.

Il palazzo venne infine comprato dallo sceicco Abdullah bin Khalifa Al Thani nel 2007 e rivenduto nel febbraio scorso a Xavier Niel, miliardario francese delle telecomunicazioni poco interessato alle arti antiche. Lo sceicco incaricò suo cugino, Hamad bin Abdullah Al Thani, già noto collezionista di arte decorativa francese e antichità di restaurarlo e arredarlo.
L’ufficio dell’Hotel Lambert. Cortesia di Sotheby’s
Le peculiarità della raccolta
La collezione che va all’asta è composta da «una molteplicità di collezioni, tutte caratterizzate da rarità, alta qualità, illustre provenienza, espressione di un gusto raffinato e dell’amore per oggetti e materiali preziosi», afferma Mario Tavella, presidente di Sotheby’s Europa e Francia. Gli oggetti, acquistati in asta e da importanti antiquari come la galleria parigina Kugel, spaziano dai mobili francesi di firme quali André-Charles Boulle, Adam Weisweiler e Bernard van Risenburgh, ai vasi in porcellana e finiture in bronzo dorato, dai più sontuosi argenti ai gioielli antichi e agli objet de vertu, appartenuti a personaggi storici illustri da Caterina II di Russia a Madame de Pompadour, dai duchi di Windsor a Yves Saint Laurent.

Ma accanto alle opere da centinaia di migliaia di euro non mancano anche oggetti e curiosità più abbordabili. Come alcune maioliche italiane del Cinquecento e una serie di medaglioni in smalto di Limoges con begli esemplari stimati poche decine di migliaia di euro. Pare che alcuni mobili e arredi di grande pregio, per un totale di 100 milioni di dollari, siano stati venduti già prima della consegna della collezione a Sotheby’s.

L'acquirente sarebbe il finanziere statunitense Stephen Schwarzman, amministratore delegato della società di investimenti Blackstone, e sarebbero destinati ad arredare la sua casa in stile francese a Rhode Island. Il valore dei circa 1.300 lotti ora all’incanto è stimato fra 40 e 60 milioni di euro, «stime attrattive che non guardano tanto ai prezzi pagati in origine quanto alla possibilità di avvicinare anche nuovi collezionisti», precisa Tavella.

Una strategia ragionevole per un mercato difficile e poco alla moda come quello degli arredi del XVII e XVIII secolo, con due ricchissimi compratori, lo sceicco Hamad e Schwarzman presumibilmente fuori dal gioco e molti lotti recentemente sul mercato. Perciò, a giudicare dalla comunicazione e dal materiale pubblicitario, Sotheby’s punta molto sul possibile interesse nel Medio Oriente, in Cina e a Hong Kong.
Piatto ovale in smalto di Limoges dipinto, raffigurante il Giudizio di Mosé (1570-75 ca) attribuito a Pierre Reymond, stima 200-300mila euro. Cortesia di Sotheby’s
I lotti di punta
La vendita è suddivisa in sei corposi cataloghi con cinque aste in presenza e una online: si parte dai «Capolavori» l’11 ottobre per passare alla «Kunstkammer» il 12, «A travers l’Hôtel Lambert» il 13, «Le arti della tavola» e «Lo scrigno» il 14 e infine oggetti preziosi, dipinti e curiosità che saranno dispersi online con la possibilità di fare offerte fino al 17 ottobre.

Il nucleo portante della collezione è composto da arredi e oggetti fra XVII e XVIII secolo. Come la coppia di vasi di porfido egiziano, che esemplificano l’eccellenza artistica delle manifatture romane fra fine ‘600 e inizio ‘700 (stima 1-2 milioni di euro). Espressione piena del gusto dominante alla corte francese di Re Sole, i due vasi si ispirano nella forma e nella decorazione allo stile di Charles Le Brun, pittore di Luigi XIV e nel XX secolo hanno fatto parte della collezione del mecenate cileno Arturo Lopez-Willshaw.
Ritratto di uomo con la barba dell'età di 34 anni di fronte a un paesaggio di Jan Sanders van Hemessen, stima 1-2 milioni di euro. Cortesia di Sotheby’s
È invece appartenuto a Guglielmo II d’Olanda, principe d’Orange, un «Ritratto di gentiluomo con la barba» eseguito dal pittore fiammingo cinquecentesco Jan Sanders van Hemessen (1-2 milioni), una delle poche attribuzioni certe dell’artista nell’ambito dei ritratti, prestato per lungo tempo in passato al Metropolitan Museum di New York. Si torna allo sfarzo della corte francese con una coppia di candelabri in porcellana bianca di Cina ciascuno raffigurante una cicogna con montatura in bronzo dorato, dono di Luigi XV a Madame de Pompadour, favorita di corte (200-400mila).

L’eccellenza degli arredi del Settecento francese si ritrova nei mobili e oggetti appartenuti allo statista Louis-Charles de Machault e al figlio Jean-Baptiste Machault d’Arnouville, come la commode a intarsio Luigi XIV attribuita a Bernard van Risenburgh I (1-1,5 milioni la stima). Due poltrone in legno dorato finemente lavorato e ricoperte da tessuto damascato in seta color cremisi (600mila -1milione) fanno parte di un insieme di sedute commissionate a Thomas Chippendale, l’unico lavoro documentato che il celebre ebanista svolse insieme con l’architetto Robert Adam per sir Lawrence Dundas, politico e uomo d’affari scozzese.

Specializzato in decorazioni parietali come di paraventi José Maria Sert fu un artista dallo stile esuberante noto come il «Tiepolo del Ritz». È lui l’autore del grandioso paravento a undici pannelli che riproduce una veduta di Napoli, realizzato nel 1923 per Coco-Chanel (300-500mila).
Importante commode Luigi XIV a intarsio (1710-20 ca), attribuita a BVRB I, stima 1-1,5 milioni di euro. Cortesia di Sotheby’s
Fra gli oggetti che diedero lustro a importanti cene e ricevimenti, durante le visite di Stato, spicca senza dubbio la zuppiera neoclassica in argento appartenuta a Caterina II di Russia, realizzata a Parigi da Jacques-Nicolas Roettiers intorno al 1770 (700mila-1 milione). Una particolare attenzione è dedicata agli smalti dipinti, soprattutto quelli di Limoges, quintessenza dello splendore delle arti decorative nel Rinascimento in Francia.

Uno degli esempi paradigmatici di quest’arte è offerto da un piatto da portata, sontuosamente decorato, appartenuto in passato anche al conte Grégoire Stroganoff e agli stilisti Hubert de Givency e Yves Saint Laurent (stima 200-300mila). La preziosità delle materie prima ma anche della tecnica esecutiva caratterizza poi un cofanetto del 1663 fittamente lavorato in argento, adornato da smalti dipinti su argento e pietre semipreziose, frutto della maestria di Hans Jakob Mair, l’ultimo dei grandi argentieri degli Asburgo. Un oggetto unico, appartenuto anche al barone Mayer Carl von Rothschild (200-300mila).

Ricca infine la presenza di importanti vasi in porcellana cinese celadon con montature in bronzo dorato, un abbinamento molto apprezzato a metà Settecento. Fra questi si fanno notare due vasi pot-pourri in porcellana del periodo Kangxi (1662-1772), con montature di epoca Luigi XV (300-500mila).
Coppia di vasi pot-pourri in porcellana celadon cinese, periodo Kangxi (1662-1750) e montatura in bronzo dorato, stima 300-500mila euro. Cortesia di Sotheby’s

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