Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliMarie Laure-Fleisch ha aperto la sua galleria nel 2009 in una traversa di corso Vittorio Emanuele, ritagliandosi una sua nicchia d’indagine con opere su carta di Rebecca Horn, Jorinde Voigt, Ofri Cnaani, Nina Fischer & Maroan el Sani e altri artisti.
Ora si trasferisce in uno spazio più ampio in via di Pallacorda 15, a Campo Marzio, lo stesso dove fino al 2004 lavorò Gian Enzo Sperone. In quella zona si trovano anche Magazzino d’Arte Moderna, Galleria del Cembalo, Mucciaccia e altre gallerie. Ricavata dalle antiche scuderie di Palazzo Cardelli, la galleria dispone di un unico ambiente espositivo e di una seconda sala con l’ufficio e qualche opera.
«Partecipo a fiere come Dubai, Istanbul, Artissima e Drawing Now Paris, che richiama sempre più collezionisti, spiega la gallerista. Sono convinta che un artista tuttavia si possa comprendere nella totalità delle sue capacità espressive unicamente in una mostra in un museo o in una galleria. Metto in calendario cinque mostre l’anno, con aperture verso tipologie diverse dalla carta. Prima della prossima estate presenterò tre nuovi artisti, ossia Martine Feipel & Jean Bechameil, Nikolaus Gansterer e Bernardí Roig».
Dal 19 gennaio al 15 marzo, intanto, ospita la prima personale in Italia della tedesca Katharina Hinsberg (1967), il cui titolo, «Spatien», è tratto dall’installazione sitespecific (2011) già allestita al Museum DKM di Duisburg: fili colorati di carta velina dal soffitto scendono a terra formando dei cumuli, come pioggia che crea delle pozzanghere. Ci sarà anche un nucleo di carte. «La ricerca di Katharina Hinsberg si configura come una riflessione sull’atto originario del disegnare, conclude la Fleisch. Medium espressivo privilegiato è la carta e punto di partenza è la linea».
Altri articoli dell'autore
Una sessantina di opere di 51 artisti (da Parmigianino a Schiele, da Boetti a Kentridge), entrate nella collezione dell’istituto romano grazie a tre milioni finanziati dallo Stato, sono ora visibili a Palazzo Poli
Un’antologica nel Casino dei Principi a Villa Torlonia e al Mlac di una delle artiste più moderne e complesse del Novecento
L’allestimento da Tornabuoni è una continua scoperta all’interno dell’emisfero artistico e umano dell’artista torinese
Dopo cinque anni il direttore saluta il Macro di Roma con una collettiva di oltre trenta artisti che intende «restituire uno sguardo dinamico al visitatore»