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Un'opera della serie «Transmutations» di David Hiscock, stampata da Pope in un’unica edizione in vendita a favore di Medici Senza Frontiere

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Un'opera della serie «Transmutations» di David Hiscock, stampata da Pope in un’unica edizione in vendita a favore di Medici Senza Frontiere

Un Pope per Medici senza Frontiere

Chiara Coronelli

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Milano. «La stampa fotografica è una questione di mestiere e sensibilità, intuizione profonda per il colore e il contrasto, e un’infinita pazienza. Danny Pope è probabilmente il più grande stampatore a colori del mondo». Così il fotografo Andrew Catlin descrive il lavoro di Pope, stampatore inglese che da sempre lavora alle immagini dei più grandi maestri dell’obiettivo, da David Bailey a Mario Testino, da Gian Paolo Barbieri a Eve Arnold, agli altri reporter di di Magnum e a quelli di Reuters. Dal 28 ottobre, lo Studio Tadini di Milano presenta l’archivio che Pope ha raccolto in un trentennio di attività, e che comprende il cibachrome degli anni Ottanta, le successive C-type, fino al digitale. Il percorso fa luce su un passaggio fondamentale di ogni grande fotografia, eppure troppo spesso lasciato in secondo piano. Tra le opere esposte, anche la serie «Transmutations» di David Hiscock, immagini distorte di una realtà restituita in tracce, che Pope ha stampato in un’unica edizione in vendita a favore di Medici Senza Frontiere. (Fino al 14 novembre)

Un'opera della serie «Transmutations» di David Hiscock, stampata da Pope in un’unica edizione in vendita a favore di Medici Senza Frontiere

Chiara Coronelli, 27 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

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Un Pope per Medici senza Frontiere | Chiara Coronelli

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