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Un museo tutto medievale nella Rocca di Spoleto

La Rocca con le sue sei torri domina dall’alto Spoleto e le valli circostanti. È un colossale castello fortificato realizzato per i papi dal cardinale spagnolo Albornoz, divenuto carcere dal 1817 al 1982. Dopo lunghissimi restauri, dal 2007 è il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Racconta la storia della città dal IV secolo, quando fu longobarda, fino al 1400. In mostra poche opere di pittura, molti affreschi e sculture medievali recuperati da chiese e monasteri del territorio. Non è un museo di capolavori: il suo fascino è nell’atmosfera e nelle testimonianze del Medioevo locale nei vasti ambienti che conservano parte delle pitture murali. Eccezionale la Camera Pinta, stanza da letto dei signori del castello, tuttora ricoperta da raffinate scene cavalleresche del primo ’400. Un efficiente sistema di scale mobili e ascensori porta fino alla Rocca e all’ingresso del museo.

Visitatori nel 2015: 39.309 
Visita: 26 novembre 2016


Voto medio 6


La sede: 10 La magnifica fortezza è tra le più imponenti del Centro Italia. Spoleto è sito Unesco dal 2011, parte del sistema «Italia Langobardorum» nella rete di ducati creata dai Longobardi. Il castello, terminato nel 1366 su progetto di Matteo Gattaponi, fu modificato nel ’400 da Bernardo Rossellino che costruì il loggiato ricco di affreschi. Il Museo occupa sette sale a piano terra con corredi funebri longobardi, sarcofagi e mosaici medievali. Nelle otto sale del primo piano, esposti fondi oro dal ’300 al ’400, nell’enorme salone d’onore affreschi staccati e frammenti scultorei dal X al XIII secolo. Riscaldamento a pavimento e deumidificatori. Buona pulizia e manutenzione.

L’accesso: 5 Ampia la sala della biglietteria. Ingresso 7,50 euro. Aperto d’inverno martedì-domenica, 9,30-18. Lunedì chiuso. Mancano dépliant sul museo e audioguide. Armadio a scomparti per guardaroba. Accanto, sala disadorna con proiezione di immagini sbiadite di Spoleto. Museo agibile ai disabili in carrozzina, ma l’ascensore per il primo piano è solo a richiesta e accompagnati dal custode. Molto scarno il sito web ufficiale, non aggiornato su date e orari. Meglio quello dell’Associazione Museo del Ducato che gestisce il museo. Info 0743.224952. 

La visibilità: 7 Tutti visitabili gli ambienti del museo. Pannelli didattici anche in inglese. Mancano strumenti informativi multimediali. Semplici vetrine e supporti in ferro per le opere in pietra con didascalie bilingue. Poche le opere esposte e disperse in ampie sale. Nessuno spazio per riposare. Dalle finestre del primo piano splendidi panorami su Spoleto e zona circostante. 

L’illuminazione: 4 Discreta in alcune sale con luci dall’alto e diffuse. Al piano terra non si vedono i corredi nelle vetrine: gli spot sono sistemati in modo incongruo. Inaccettabile su alcuni rari crocefissi del XII e XIII secolo nel grande salone al primo piano, appena sfiorati dalla fioca luce di faretti che li lasciano al buio. Nelle altre sale illuminazione diffusa a volte insufficiente a decifrare le opere (sala 12).

Custodi e sicurezza: 5 Nessun sistema di sicurezza all’ingresso. Rari i custodi. Videosorveglianza al primo piano.

La toilette: 6 Pulita, essenziale, vecchia. È nel sotterraneo del cortile interno scendendo una lunga scala. Nessun ascensore né fasciatoio. Per i disabili solo a richiesta, in un luogo diverso.

Il bookshop: 5 Povero di pubblicazioni nel locale della biglietteria. Manca la guida del museo. Alcuni libri sul Medioevo, qualche guida di Spoleto, insignificanti gadget; penne a 9 euro, taccuini a 4,50, cartoline a 40-70 centesimi.

L’ascensore: 8 Abbastanza nuovo, ben visibile. Serve soltanto a raggiungere al piano terra l’ingresso del museo. Per il primo piano chiedere alla biglietteria l’uso dell’ascensore per i disabili.

La caffetteria: 4 Soltanto due macchine distributrici per snack e bevande calde e fredde. La rocca è lontana dalla città storica e quindi da bar e ristoranti. Gli spazi non mancherebbero.

Tina Lepri, 06 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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