Un’enclave di lusso nell’ultimo villaggio arabo

Israeliani e palestinesi contro un’autorizzazione governativa

Lauren Gelfond Feldinger |  | Gerusalemme

Al termine di un’inchiesta ordinata da un tribunale israeliano, ha avuto il via libera un progetto israeliano di urbanizzazione nell’ultimo villaggio arabo del Paese, oggi disabitato. La trasformazione del villaggio in un quartiere ebraico di lusso era stata fortemente avversata sia dagli israeliani che dai palestinesi. Annidato in una valle all’ingresso di Gerusalemme, Lifta è l’unico villaggio arabo non occupato ancora in piedi dopo la guerra del 1947-48, che portò alla creazione dello Stato di Israele e alla fuga o all’esilio di una gran parte della popolazione araba, a cui non è mai stato concesso di fare ritorno. La legge sulla proprietà degli assenti promulgata da Israele nel 1950 stabiliva che le case e i terreni abbandonati dagli arabi diventassero una proprietà di Stato, e 400 tra villaggi e cittadine arabe furono distrutti o trasformati in comunità ebraiche. Lifta invece è rimasto
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