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Il Cavaliere di Marafioti

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Il Cavaliere di Marafioti

Un Cavaliere per Locri

Il «Cavaliere di Marafioti» (V secolo a.C.) sarà in mostra, dal 30 luglio al 7 agosto, presso il Museo Archeologico Nazionale di Locri

Silvia Mazza

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«Il Cavaliere di Marafioti», straordinario gruppo in terracotta del V secolo a.C., custodito nel Museo Nazionale di Reggio Calabria, ritorna temporaneamente, per essere esposto per la prima volta, nella località in cui era stato rinvenuto dall’archeologo Paolo Orsi nel 1910. L’opera, elemento architettonico in terracotta del tempio dorico scoperto in località Pirettina (Comune di Portigliola), alle spalle dell’antica città di Locri, sarà infatti in mostra, dal 30 luglio al 7 agosto, presso il Museo Archeologico Nazionale di Locri (Polo Museale della Calabria).

Era stata presentata a Milano dopo l’intervento di restauro, promosso e curato da Intesa Sanpaolo nell’ambito della XVIIª edizione di «RESTITUZIONI. Tesori d’arte restaurati» (1 aprile-17 luglio), rassegna a cura dello stesso istituto bancario.

L’intervento, oltre che per ragioni conservative, è stato fondamentale per una più approfondita conoscenza della tecnica di realizzazione dell’opera. Ha permesso inoltre di riscoprire, anche con l’ausilio di aggiornate strumentazioni, dettagli affascinanti, quali i segni di stesura a pennello del sottile scialbo originale o la policromia in nero, bianco, rosso che evidenziava meglio, nell’intento del ceroplasta, il muso equino o la criniera rifinita a stecca.

Analisi diagnostiche hanno completato il restauro del gruppo che all’epoca della sua scoperta, sul lato occidentale del tempio, era stato rinvenuto in «minuti frammenti » e che fu oggetto di un primo intervento di restauro tra il 1911 ed il 1925, quando Paolo Orsi e il restauratore Giuseppe Damico incollarono e integrarono le parti lacunose rafforzando il manufatto con supporti interni.

L’attività di restauro del 2015 è stata effettuata dai restauratori Giuseppe Mantella e Sante Guidi; le ricerche diagnostiche dal dottor Domenico Miriello del Dipartimento di Scienze della Terra (Unical).

Il gruppo del «Cavaliere di Marafioti», subito dopo, ritornerà nella sede d’appartenenza per essere esposto nella sala dedicata alla colonia locrese.

L’iniziativa, fortemente voluta dalla dottoressa Angela Tecce, direttore del Polo Museale della Calabria e dalla dottoressa Rossella Agostino, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Locri, è stata realizzata grazie alla proficua collaborazione con il Museo Archeologico di Reggio Calabria, la Regione Calabria, il FAI - Presidenza Regionale Calabria, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo e delle amministrazioni comunali di Locri e di Portigliola.

Il Cavaliere di Marafioti

Museo Archeologico Nazionale di Locri

Silvia Mazza, 28 luglio 2016 | © Riproduzione riservata

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