UMBO | Il reporter furioso

Arte e cronaca nelle immagini del fotografo, allievo ribelle del Bauhaus

«Senza titolo (Menjou en gros)» (1928-29), in prestito dalla Ernst von Siemens Art Foundation. © Phyllis Umbehr/Galerie Kicken Berlin/VG Bild-Kunst, Bonn 2020, Repro: Anja E. Witte
Walter Guadagnini |

Nel dicembre del 1926, senza un soldo e senza un tetto, ricoverato dalla Croce Rossa berlinese dopo essere crollato nella toilette del Romanische Café, il ventiquattrenne originario di Düsseldorf Otto Umbehr viene ospitato dall’amico Paul Citroen, conosciuto al Bauhaus, che gli presta anche una macchina fotografica. Così inizia sostanzialmente la carriera di Umbo, uno dei fotografi e fotogiornalisti tra i più apprezzati della Germania prenazista.

Eppure, solo pochi mesi prima quello stesso giovane bohémien aveva realizzato un collage destinato a diventare una vera e propria icona del giornalismo, e dell’intero nuovo modo di vivere che stava investendo non solo la capitale tedesca ma l’intero mondo occidentale: è «Der rasende Reporter», il reporter furioso, ritratto simbolico del giornalista contemporaneo, nato per accompagnare il film, altrettanto paradigmatico, di Walter Ruttmann, «Berlino.
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