Tutti i modi di vedere il mondo di Hannah Höch

Al Bröhan Museum 120 lavori selezionati (molti mai esposti prima) in circa ottant’anni di attività di un’artista che spaziò fra molti generi e aree creative

Hannah Höch al cavalletto, 1926 ca, stampa fotografica da negativo originale (particolare), Berlinische Galerie - Landesmuseum für Moderne Kunst, Fotografie und Architektur. Foto: Kai-Annett Becker/Berlinische Galerie
Francesca Petretto |  | Berlino

Geniale, in Germania quasi venerata, molto più che «icona Dada», come troppo sbrigativamente viene descritta in alcuni manuali d’arte generalisti, Anna Therese Johanne Höch, detta Hannah (1889-1978) è stata una degli artisti più brillanti e completi del Novecento.

Scopo della sua arte, scrisse in una poesia, era permettere milioni e milioni di visualizzazioni, offrire cioè diversi modi e infinite possibilità di vedere il mondo: a questo motto si ispira la mostra che il Bröhan Museum le dedica dal 16 febbraio al 15 maggio, riportandolo fedelmente nel paradigmatico titolo «Hannah Höch. Milioni e milioni di modi di vedere il mondo».

È una monografica che si aspettava da tempo: i lavori più celebri dell’artista di Gotha, soprattutto i suoi collage, sono visibili in diverse collezioni stabili di musei internazionali, talvolta ospiti occasionali di mostre collettive tematiche sull’arte novecentesca e le Avanguardie, ma si tratta di operazioni sempre troppo riduttive.

Hannah Höch, personalità d’artista veramente fuori da ogni possibilità di classificazione, spaziò fra molti generi e aree creative, passò attraverso i diversi stili e oltre le divisioni ideologiche non per sperimentare, come in un processo di crescita che accomuna molte personalità d’artista ancora in formazione, ma per avvicinarsi al tema da affrontare ogni volta col metodo ritenuto il più giusto in quel momento e per quel preciso argomento.

Per questo nella mostra a cura di Ellen Maurer Zilioli che il Bröhan Museum ha preparato in collaborazione col Museum im Kulturspeicher di Würzburg (catalogo Wienand Verlag), e che gode dei prestiti di importanti istituzioni internazionali e nazionali e di collezioni private, i 120 lavori selezionati (molti mai esposti prima) da circa ottant’anni di attività appaiono fianco a fianco su un piano paritario, non divisi per stili o tema, in maniera del tutto conforme alle intenzioni della loro creatrice.

© Riproduzione riservata Hannah Höch, «Roma», 1921. Sammlung Karsch-Nierendorf, Berlin. © VG Bild-Kunst, Bonn 2021
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