Troppo grandi: ecco perché «Le Nozze» di Veronese sono rimaste al Louvre
Non tutte le opere saccheggiate da Napoleone vennero restituite alle loro collocazioni originarie. La più famosa ed emblematica è l’enorme dipinto di Paolo Veronese «Le Nozze di Cana» (1562-63). Questo «colossal biblico» con elementi veneziani contemporanei, un olio su tela di 70 metri quadrati, venne realizzato per il refettorio progettato da Palladio nel monastero benedettino in San Giorgio Maggiore e dominò quella sala tra il 1563 e il 1797. Le truppe di Napoleone usarono il monastero come loro quartier generale in città, dando inizio a un processo di declino in San Giorgio che venne arrestato solo più di 150 anni dopo, quando il Governo italiano lo assegnò alla Fondazione Cini. Napoleone non mise mai piede a Venezia (gli storici hanno speculato sul fatto che il suo bottino nella Serenissima sarebbe stato molto più esteso se lo avesse fatto). Se i Cavalli di San Marco sono un simbolo più rappresentativo
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