Tra Einstein e Duchamp tutto è relativo
Arte, scienza e cosmonautica al MaXXI

Roma. È un’inedita collaborazione quella che ha unito il MaXXI, l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) nell’ideazione e realizzazione della mostra «Gravity. Immaginare l’universo dopo Einstein» (catalogo Corraini). «Dopo Einstein», cioè dopo il 1915, quando la sua relatività generale, inizialmente accolta con scetticismo, scardinerà la visione dell’Universo attraverso il concetto di spazio-tempo, spiegandone la struttura tetradimensionale: le tre dimensioni spaziali più quella temporale. Ed è la sua previsione teorica delle onde gravitazionali che porterà un secolo dopo all’assegnazione, lo scorso ottobre, del Nobel per la Fisica a Barish, Thorne e Weiss, per il loro ruolo nella scoperta di queste onde.
La rivoluzione del fisico tedesco aprì anche nuovi immaginari artistici che oggi, accostati ai progressi scientifici, rivelano
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