Tornano in Italia le antichità del trafficante Symes
Il valore dei 750 reperti provenienti da Londra, tutti provenienti da scavi clandestini sul territorio italiano e databili tra l’VIII secolo a.C. e l’epoca medievale, è di 12 milioni di euro

Collane d’ambra del VI-V secolo a.C., un frammento di pavimento medievale di stile cosmatesco, una testa di guerriero di produzione etrusca, una testa marmorea romana di età imperiale: sono solo alcuni dei 750 reperti rimpatriati da Londra grazie alle indagini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Tpc), coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
La varietà dei reperti (che si datano fra l’VIII secolo a.C. e l’epoca medievale) è pari al loro valore: 12 milioni di euro. Il tesoro archeologico, al centro di un complesso caso di traffico internazionale di beni culturali, sfociato in una procedura extragiudiziale e in una causa civile, è ora tornato in Italia, a seguito di operazioni del Nucleo Tpc condotte in stretta collaborazione con il MiC, attraverso l’Avvocatura Generale dello Stato.
I 750 reperti, tutti provenienti da scavi clandestini sul territorio italiano, erano confluiti in una società inglese in liquidazione, la Symes Ltd, riconducibile a Robin Symes, noto trafficante di beni culturali. Il contesto di provenienza degli oggetti va dal funerario al cultuale, dall’abitativo al pubblico, con particolare riferimento alla Magna Grecia e all’Etruria. Probabilmente dall’Etruria, da un contesto funerario di rango aristocratico, proviene il raro e ben conservato tavolino tripode in lamina bronzea, del VII secolo a.C.
Attestata invece in Magna Grecia, è l’oinochoe (brocca per il vino) in pasta vitrea multicolore con motivo a piuma e festone. Non meno preziose sono poi le armi, gli utensili, i monili in oro, argento, bronzo, osso e ambra, e ancora, sarcofagi, oggetti votivi e rituali, arredi in bronzo e marmo, decorazioni musive e dipinte. «Il rimpatrio di questi preziosi reperti dal Regno Unito, ha commentato il generale di brigata Vincenzo Molinese, comandante del Tpc, è l’ulteriore conferma della consolidata sinergia nell’azione di recupero tra il Comando Carabinieri Tpc e il Ministero della Cultura». Altri 71 reperti, attualmente negli Stati Uniti, verranno recuperati nei prossimi giorni.