Tina la battagliera

Emanuela Pezzetta |  | Udine

L’antologica si suddivide in sezioni che parlano della qualità artistica della fotografa e del suo impegno politico

«Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente, sorella». Con queste parole si apre la poesia che Pablo Neruda compose nel 1942 dopo la scomparsa di Tina Modotti (Udine, 1896 - Città del Messico, 1942), ripresa dal titolo «Tina Modotti: la nuova rosa. Arte, storia e nuova umanità» per la rassegna aperta fino al 28 febbraio presso il Museo di Arte moderna e contemporanea Casa Cavazzini realizzata dai Civici Musei udinesi e dal Comitato Tina Modotti.

L’antologica si suddivide in sezioni che parlano della qualità artistica della fotografa e del suo impegno politico. A esse sono affiancate le ricostruzioni del contesto storico (il Rinascimento messicano, l’antifascismo internazionale,
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Emanuela Pezzetta