Thingvellir, dove per secoli si riunì l’Assemblea annuale degli Islandesi

Nel sito si trovano alcuni resti delle strutture dell’Assemblea, tra cui cinquanta capanne di pietra e terriccio, oltre a tracce di attività agricole del XVIII e XIX secolo e una chiesa del XIX secolo

Il fiume Öxara
Francesco Bandarin |  | Thingvellir

Thingvellir, un sito naturale situato a circa 50 chilometri dalla capitale dell’Islanda, Reykjavik, è stato per secoli il luogo delle riunioni annuali dell’Assemblea (Althingi) del popolo islandese. A partire dall’anno 930 e fino al 1798, le diverse comunità sparse in questa grande isola nordica si ritrovavano annualmente per discutere questioni di interesse comune, amministrare la giustizia, approvare le leggi.

Secondo il testo fondatore della comunità islandese, il cosiddetto Libro dell’insediamento (Landnámabók), le prime popolazioni arrivarono dalla Norvegia in Islanda nell’anno 874, sotto il comando del capitano Ingólfr Arnason, insediandosi nella parte sud-occidentale dell’isola. Ma con l’arrivo, nel corso dei decenni successivi, di altri gruppi vichingi (norse) o celtici nelle diverse parti dell’isola, si rese necessaria la creazione di una struttura politica per gestire gli affari comuni.

I coloni norse portarono con sé i sistemi di governo prevalenti all’epoca tra i popoli di origine germanica dell’Europa del Nord, fondati su un’Assemblea di uomini liberi e armati che stabilivano le leggi in accordo tra di loro, e che potevano scegliere liberamente i loro capi. Il sito di Thingvellir (letteralmente: campi dell’Assemblea) venne scelto in quanto era facilmente accessibile dalle regioni più popolate del Sud e dell’Ovest dell’isola.

Per la natura delle funzioni che vi venivano svolte, divenne il simbolo dell’identità e dell’indipendenza nazionale, fondata sulla istituzione di un Territorio associato (Commonwealth) e narrata dalle celebri saghe islandesi, veri e propri documenti della storia del Paese. L’Assemblea di Thingvellir fu, per oltre tre secoli, la suprema autorità legislativa e giudiziaria dell’Islanda. Era gestita da un Consiglio, che aveva il potere di nominare il tribunale d’appello e il vescovo, e presieduta da uno capo eletto per tre anni, che aveva il compito di recitare le leggi del Paese.

Il Consiglio, come in molti altri Parlamenti medievali, era una istituzione chiusa, riservata a un numero ristretto di figure, come i capi delle comunità e il vescovo, ma i dibattiti si svolgevano in pubblico. L’Althingi svolse il ruolo di supremo organo politico del Paese fino al 1271 quando, a seguito di un periodo di conflitti interni conosciuto come l’era degli Sturlungs, il Paese perse la sovranità e fu assoggettato alla Corona norvegese, che esercitò il potere esecutivo, mentre l’Assemblea mantenne il suo compito legislativo e giudiziario.

Questa situazione continuò fino al fino al XIV secolo, quando la Norvegia venne a far parte dell’Unione di Kalmar con la Svezia e la Danimarca. Nel 1660 infine, con l’istituzione della monarchia assoluta di Federico III di Danimarca, gli islandesi dovettero cedere completamente la loro sovranità ai danesi. Nel XIX secolo il sito assunse un nuovo significato, con l’emergere di un forte movimento nazionalista promosso dai Fjölnismenn, un gruppo di intellettuali patriottici che fondarono un nuovo Althingi, riconosciuto dalla Danimarca e affidato a un ministro per gli affari Islandesi.

Dopo aver ottenuto la sovranità, ma in unione con la Corona Danese, il Paese ottenne piena indipendenza nel 1944, quando divenne un avamposto alleato nella guerra contro il nazismo. Il sito di Thingvellir fu istituito come Parco Nazionale nel 1930, tra i primi in Europa, e nel 2004 venne iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Nel sito si trovano alcuni resti delle strutture dell’Assemblea, tra cui cinquanta capanne di pietra e terriccio, originariamente provviste di coperture in tela, oltre a tracce di attività agricole del XVIII e XIX secolo e una chiesa del XIX secolo. Per ora non sono stati condotti importanti scavi archeologici, ma alcune prospezioni lasciano pensare che si potrebbero trovare molti altri resti delle strutture originarie, risalenti fino al X secolo. Le costruzioni agricole sono costituite dai resti di sei fattorie, probabilmente edificate sopra fondazioni di strutture precedenti.

Ma la caratteristica più significativa di questo paesaggio culturale è data dalla sua configurazione geologica. Il sito infatti si trova esattamente al di sopra della faglia medio atlantica, creata dalla separazione delle placche tettoniche nord-americana ed europea, ed è caratterizzato da una serie parallela di fratture tettoniche, prodotte dalle eruzioni vulcaniche e dai frequenti terremoti attivati dalla separazione delle placche. Il sito, inoltre, è circondato da diversi vulcani attivi lungo le pendici coperte dai ghiacci del monte Langjökkul.

L’idrografia dell’area è prevalentemente sotterranea, ma un importante corso d’acqua, il fiume Öxara scorre in superfice al centro del Parco, confluendo nel vicino lago Thingvallavatn, il maggiore lago islandese. Questo sistema lacustre è di grande interesse scientifico e faunistico, perché presenta ben quattro varianti distinte di salmerino artico, che si sono sviluppate dopo la fine dell’era glaciale, circa 10mila anni fa. Per questi motivi, e per lo stretto legame tra fattori culturali e naturali, Thingvellir potrebbe in futuro essere riconosciuto anche come sito naturale del Patrimonio Mondiale. Il sito riceve ogni anno circa 300mila visitatori, un numero di poco inferiore all’intera popolazione del Paese, con un impatto sensibile che richiede un’attenta gestione.

L’autore è stato direttore del Centro del Patrimonio Mondiale e vicedirettore generale per la Cultura dell’Unesco dal 2000 al 2018.

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