Tefaf Maastricht: le Olimpiadi dell’arte

32ma edizione: si allarga l’estensione all’arte moderna. Tema del rapporto annuale: la Cina

Visitatori incuriositi dalle opere esposte nella passata edizione di Tefaf dalla David Koetser Gallery. Foto: Natascha Libbert
Melanie Gerlis |  | Maastricht

Come le gallerie che le alimentano, anche le fiere d’arte hanno dovuto adattarsi alle dinamiche in evoluzione del mercato allargato. Non fa eccezione Tefaf Maastricht, oggi alla 32ma edizione (si tiene dal 1988) e che ancora in tempi recenti era considerata un baluardo della tradizione.

I primi segnali della volontà di crescita della fiera olandese si sono visti nel 2013, quando gli organizzatori annunciarono progetti di lancio a Pechino tramite un’ambiziosa joint venture con Sotheby’s e con il governativo Gehua Group. L’iniziativa si dimostrò alla fine troppo ambiziosa e nel giro di nove mesi il progetto venne accantonato.

Solo nel 2016 Tefaf ha deciso invece di andare a New York, dove ha inaugurato due versioni compresse della fiera, che hanno avuto una buona accoglienza: una a ottobre per i suoi mercanti di riferimento nell’arte antica, l’altra a maggio 2017, dedicata soprattutto all'arte
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