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Orlando Myxx, «Orlando in between», 2016

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Orlando Myxx, «Orlando in between», 2016

Summer Show a Modena: giovani fotografi nel segno di Wenders

Chiara Coronelli

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Modena. S'intitola «Lo stato delle cose», con esplicito riferimento al film di Wim Wenders, la mostra dell’edizione 2016 di «The Summer Show», che per il quinto anno consecutivo presenta i progetti realizzati dagli allievi dell’Mff, il master sull’immagine di Fondazione Fotografia Modena (che pubblica il catalogo).
Allestita fino al 17 luglio nella sede del Foro Boario, espone gli elaborati degli 11 studenti (sono Simone Bulgarelli, Elena Canevazzi, Francesco Cardarelli, Francesca Ferrari, Giulia Fini, Alessio Gianardi, Andrea Luporini, Orlando Myxx, Simone Pellegrini, Sara Savorelli, Livia Sperandio) che concludono il biennio, oltre a una sezione riservata ai lavori di quanti hanno finito il primo anno di corso.
Il titolo richiama la natura momentanea e accidentale di uno sviluppo artistico di cui non si possono prevedere gli esiti, «come un film senza una storia, un insieme costruito come una casa senza muri in cui è proprio lo spazio tra i suoi protagonisti a poterne sopportare il peso». La commissione composta da Chiara Dall’Olio, Claudio Gobbi, Filippo Maggia, Marcella Manni e Gabi Scardi ha giudicato come opere migliori del 2014-16, i video «Somewhere» di Giulia Fini e «Orlando: in between» di Orlando Myxx,  la serie «A misura di braccio» di Andrea Luporini, e l’opera «Testimone» di Alessio Gianardi, sono questi i lavori che entreranno nella collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, mentre ai loro autori viene riconosciuto un premio in denaro.

Il programma si arricchisce di una novità, sempre al Foro Boario e nelle stesse date: la mostra dei vincitori e dei finalisti dello European Photography Award 2016 (Epa) premio internazionale istituito dal circuito delle più importanti scuole di fotografia europee, del quale dal 2015 fa parte anche la Fondazione, che conta due suoi studenti tra i finalisti, Orlando Myxx e Sara Vighi. Il primo premio Epa va alla tedesca Mika Sperling, dell’accademia di Bielefeld, per «Brothers and Sisters», ricerca sulla comunità mennonita in Germania. Mentre, secondo classificato si segnala Po Cheng Liao della Royal College of Art di Londra, con «Capit-erialismo», provocatoria critica dell’ossessione di possesso letta attraverso le vetrine dei negozi londinesi.

Sempre nella stessa sede e sempre fino al 17 luglio, sono allestite anche le personali di Claudio Gobbi e Stefano Graziani. Il primo presenta «Arménie Ville», un progetto che dal 2007 si concentra sull’architettura sacra armena, e che ha preso la forma di una foto-installazione e di un libro d’artista, pubblicato da Hatje Cantz. Gobbi, che è anche stato allievo di Gabriele Basilico, presenta una selezione di immagini, sia scattate da lui che collezionate, che fanno parte di un lavoro seriale dove viene documentato il permanere di una tipologia costruttiva attraverso 125 chiese riprese in 25 Paesi. Nelle sue «Conversazioni notturne», realizzate nel 2011, Stefano Graziani ci accompagna in un viaggio privato di riferimenti spaziali e temporali, lungo il quale la realtà si dà per frammenti. I soggetti sono inquadrati uno alla volta, come altrettanti stimoli interpretativi, «unità discrete attraverso cui si articola un processo di conoscenza del mondo».

Orlando Myxx, «Orlando in between», 2016

Andrea Luporini, «Rosignano Solvay», dalla serie «A misura di braccio», 2016

Da sinistra: Giulia Fini, Andrea Luporini, Alessio Gianardi e Orlando Myxx. Le opere dei quattro studenti del master entrano nella collezione di fotografia della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

Chiara Coronelli, 23 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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