Sul Monte Verità

Riapre dal primo aprile presentando il «Chiaro mondo dei beati» di Elisàr von Kupffer

Esercizio di euritmia sul Monte Verità, 1904. Sullo sfondo, Casa Selma. Cortesia Fondazione Monte Verità e Fondo Harald Szeemann
Ada Masoero |  | Ascona

Girotondi e danze rituali nella natura, bagni di sole e canti ritmavano le giornate della comunità che, tra Otto e Novecento, si riuniva sul Monte Verità presso Ascona. Erano teosofi e psicoanalisti, anarchici e riformatori, scrittori e artisti che lì praticavano una vita radicalmente alternativa ai precetti borghesi.

Dal primo aprile Monte Verità riapre, presentando «Chiaro mondo dei beati», grandioso dipinto circolare di Elisàr von Kupffer (1872-1942) esposto nel Padiglione Elisarion appena restaurato, dove fu riportato da Harald Szeemann.

In maggio tocca a Giardini in Arte, con le opere, ispirate a quel luogo, di Francesca Gagliardi, Marco Cordero, Johanna Gschwend e Moritz Hossli e, sempre in maggio, un progetto del Museo Comunale di Ascona darà forma a una nuova versione in pietra del «Terzo Paradiso» di Michelangelo Pistoletto, donata dall’artista.

Ai primi di luglio Fabrizio Dusi presenterà lavori ispirati al pensiero libertario di Monte Verità e in agosto giungerà da Zurigo Cabaret Voltaire, per rievocare il rapporto di questa comunità con Dada. Un omaggio a Joseph Beuys nel centenario, e gli incontri in Casa Anatta su figure femminili di spicco, come la baronessa Saint Léger, Olga Fröbe-Kapteyn e Charlotte Bara (cui è dedicata una mostra nel Castello San Materno), completano la programmazione.

© Riproduzione riservata Rudolf von Laban con le sue allieve nel 1914. Fotografia di Johann Adam Meisenbach. Cortesia Fondazione Monte Verità e Fondo Harald Szeemann Particolare di «Il chiaro mondo dei beati» di Elisàr von Kupffer Francesca Gagliardi, «Corona»
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