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Stilisti favolosi

Massimiliano Capella

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Al Museum at FIT la moda ispirata dalle fiabe più celebri, dagli stracci di Cenerentola a un miniabito per Alice, dagli strass di Biancaneve a un abito mozzafiato per Raperonzolo

Una mostra da favola: è la nuova retrospettiva che il Museum at FIT- Fashion Institute of Technology di New York dedica a «Fairy Tale Fashion», la grande moda che ha tratto ispirazione dalle fiabe di Charles Perrault, dei fratelli Grimm e di Hans Christian Andersen. Fino al 16 aprile le sale del museo presentano abiti e accessori che rileggono le più celebri favole attraverso la lente dell’alta moda. L’abito diviene quindi il mezzo, come in numerose fiabe, per simboleggiare la trasformazione, la vanità, il potere o il privilegio di un personaggio. Possiamo così scoprire che se Cenerentola è certamente la favola più frequentemente associata alla simbologia dell’abbigliamento, le relazioni tra status del personaggio e abito sono assai assidue anche in molte altre fiabe, da La bella e la bestia a La sirenetta, fino a Cappuccetto rosso e a Il mago di Oz, nelle quali la descrizioni dell’abbigliamento serve anche a rafforzare il senso di meraviglia e fantasia che è parte integrante del genere fiaba.

La percezione estetica di ogni fiaba viene introdotta in mostra grazie a una serie di opere d’arte e illustrazioni di Edmund Dulac, Arthur Rackham, A.H. Watson e, soprattutto, dalle fotografie di Kirsty Mitchell, che creano una perfetta connessione tra moda e narrazione. «Fairy Tale Fashion» ci racconta poi attraverso 80 creazioni di moda 14 diverse favole e quale influenza hanno avuto sulla creatività di molti fashion designer. All’interno di ambientazioni fantasy sono state collocate invenzioni haute couture ispirate ad abiti iconici delle fiabe disegnate da Comme des Garçons, Dolce & Gabbana, Alexander McQueen, Prada, Rodarte, Undercover e Tom Ford, in dialogo anche con creazioni storiche del XVIII e XIX secolo. Sono gli ambienti resi celebri dalle favole qui narrate ad accogliere gli abiti: prima di arrivare al castello i visitatori devono attraversare la foresta narrata nelle pagine di Cappuccetto rosso, Biancaneve, Le fate, Raperonzolo e Rosarossa.

Elemento centrale di questa sezione è il manto rosso di Cappuccetto rosso, rievocato da un mantello di lana alla moda della fine del XVIII secolo e da quello, assai ampio, creato nel 2014 da Comme des Garçons. Biancaneve rivive grazie a un abito di organza nero tempestato di strass, mentre per Raperonzolo è stato selezionato un vestito mozzafiato, ideato da Alexander McQueen nel 2007, in velluto verde smeraldo impreziosito con perline color rame che creano un motivo di cascata di capelli. Il castello si scorge al centro della galleria e trova nella figura di Cenerentola la grande protagonista della sezione: il suo mondo viene evocato prima dai suoi stracci, con un ensemble di Giorgio di Sant’Angelo del 1971, con una gonna a base di chiffon tagliuzzato, e poi dalle spettacolari scarpette di cristallo create da Noritaka Tatehana con stampa 3D in acrilico trasparente e sfaccettato per riflettere la luce. Il mare evocato in La sirenetta e I cigni selvatici rivive grazie all’abito cigno disegnato da Charles James alla metà degli anni Cinquanta, con una gonna composta da strati alternati di nero, beige e marrone che formano una silhouette particolarmente elegante. Il cigno viene poi rievocato da un capo della collezione primavera 2015 di Undercover, composto da una minigonna di piume stampate indossata sotto un tutù dipinto a mano con un motivo a piume.

Per ricreare lo stile della Sirenetta è stata selezionata una serie di abiti stile sirena e, soprattutto, un ardito bustier del 1987 con coda di pesce disegnato da Thierry Mugler e un abito ricoperto di perle, paillette, piume e cristalli Swarovski della collezione primavera 2015 di Rodarte. I mondi paralleli di Alice nel paese delle meraviglie e Il mago di Oz sono poi protagonisti di una sezione dedicata che presenta la «Wonderland estetica» del miniabito di Manish Arora, ornato con le carte da gioco in tessuto che richiamano la Regina di Cuori della fiaba e il suo esercito, e un omaggio al leggendario abitino bianco e blu di Dorothy Gale (Judy Garland), disegnato dal costumista Adrian e recentemente battuto all’asta per l’astronomica cifra di 1,56 milioni di dollari. Non potevano poi mancare le magiche e iconiche scarpette rosse di Dorothy, rievocate dalle luccicanti calzature rosso brillante incrostate di cristalli con tacchi a spillo di Christian Louboutin. 

Massimiliano Capella, 16 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

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