Stampone: l’arte come pratica etica
L’Ex Manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo presenta una sessantina di opere inedite tra fotografie, disegni e un’installazione video

Dal 18 giugno al 6 agosto il Museolaboratorio-Ex Manifattura Tabacchi presenta il progetto «La natura delle cose» di Giuseppe Stampone (1974, Cluses, Francia), vincitore del «Pac2021 - Piano per l’Arte Contemporanea» promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto espositivo, a cura di Enzo De Leonibus, si compone di una sessantina di opere inedite tra fotografie, disegni e un’installazione video dal titolo «Gran Sassa», realizzata in collaborazione con Maria Crispal, compagna di vita e di lavoro dell’artista.
Traendo ispirazione dal De rerum natura di Lucrezio, la mostra intende stimolare una riflessione sul tema del paesaggio e sul «posto» che l’uomo occupa rispetto al pianeta in cui vive. L’artista torna a frequentare i luoghi a lui cari, il Gran Sasso e la Maiella, in Abruzzo e durante le lunghe passeggiate scatta una serie di fotografie delle montagne per poi realizzarne dei disegni a grafite, con l’intento di creare un archivio di immagini a beneficio delle generazioni future, che rischiano di vedere per sempre mutato l’habitat in cui vivono.
Con l’approccio dell’«artivista», di colui che pensa al proprio mestiere come pratica etica, Stampone si interroga su una delle grandi emergenze della nostra epoca, quella ambientale ed ecologica. Dopo avere disegnato le montagne riprodotte in foto, inserisce le immagini originali in Photoshop per ottenere i riferimenti numerici dei colori dei Pantoni delle istantanee. E mettendo a confronto naturale con industriale, la grafite impiegata per i disegni con i colori chimici utilizzati per le stampe fotografiche, accende i riflettori sul desiderio dell’uomo, e dell’artista, di imitare la natura, ma anche sul suo tentativo di dominarla.