Venezia. Il potere trasformativo dell'immaginazione citato nel titolo del progetto «Il mondo magico», a cura di Cecilia Alemani, è riuscito a fare emergere dai difficili spazi del padiglione Italia una mostra di grande impatto, di quelle che tanto abbiamo invocato nelle ultime, scricchiolanti edizioni. Ci accoglie la fabbrica di Roberto Cuoghi, un laboratorio artigianale per la creazione di figure devozionali realizzate in materiale organico e per questo sottoposte a un costante processo di degrado e trasformazione, che oggettivizza, rendendolo fisico, il rapporto fra umano e divino. Si prosegue con il video di Adelita Husni-Bey, una seduta di riflessione collettiva attraverso cui un gruppo di ragazzi riflette sul rapporto fra uomo e terra, in senso fisico ma soprattutto geopolitico, accompagnati da un mazzo di tarocchi disegnato dall'artista. I temi dell'estrazione, della minaccia, della tecnologia, ... (l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)