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Francesco Martinello
Leggi i suoi articoliIl futuro di un mondo fragile
Un’arte un po’ meno politicizzata ma non per questo meno attenta al futuro del Mondo: questa l’impressione generale della pagina del «Frankfurter» dedicata alla 57sima Biennale d’arte di Venezia, nel giorno della sua apertura al pubblico. [Frankfurter AZ]
La Biennale degli addetti ai lavori
La «Stampa» ha chiesto a otto esperti d’arte contemporanea (da Bonami a Moliterni, da Vallora alla direttrice del Museo di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev), che cosa li abbia colpiti, in positivo e in negativo, della corrente edizione della Biennale d’arte di Venezia. [La Stampa]
«Viva hipocrisia viva»
Il «Times» propone un lungo servizio di presentazione della Biennale, non privo di una certa dose di cinismo, affiancato a una classifica delle dieci cose da non perdere nella manifestazione (anzi nove, visto che al secondo posto c’è la mostra di Hirst...). [The Times 12-5]
Franceschini: più che ticket alle città d’arte servono nuove regole
Giunto a Venezia per l’apertura della Biennale, il ministro della Cultura Dario Franceschini è intervenuto sulla questione del numero chiuso nelle città d’arte, ribadendo il suo no ai ticket e la sua ricetta del controllo dei flussi, che vanno dirottati dai siti più delicati ai musei semivuoti o agli scorci suggestivi che «magari sono distanti meno di 100 metri» dal monumento preso d’assalto. [Corriere della Sera]