Spada & Partners punta sull’arte anche a Bologna

Nel nuovo studio professionale l’armonia è assicurata dalle opere di Luca Bertolo e Chiara Camoni

Una veduta della mostra da Spada & partners, Bologna, Foto Camilla Maria Santini Courtesy Spazio A, Pistoia Una veduta della mostra da Spada & partners, Bologna, Foto Camilla Maria Santini Courtesy Spazio A, Pistoia Una veduta della mostra da Spada & partners, Bologna, Foto Camilla Maria Santini Courtesy Spazio A, Pistoia Una veduta della mostra da Spada & partners, Bologna, Foto Camilla Maria Santini Courtesy Spazio A, Pistoia
Redazione |  | Bologna

Ogni volta che una società investe in arte e cultura si dovrebbe innanzitutto festeggiare: non è così scontato. Le aziende che investono in cultura a vario titolo sono (per fortuna) moltissime e i motivi per cui lo fanno sono i più disparati, dalla passione dell’imprenditore o del management a questioni di natura comunicativa, strategica o addirittura industriale. È piu difficile vederlo fare a un (seppur grande e solido) studio professionale.

Ma questa è davvero la passione di Roberto Spada, leader di Spada & Partners, che ha da pochissimo aperto una propria sede a Bologna proseguendo nel proprio percorso di sostegno all’arte e alla cultura e di inserimento di opere d’arte nel contesto quotidiano lavorativo dei propri collaboratori, così come già avviene da anni negli uffici di Milano dove è esposta una mastodontica, quanto preziosamente eterogenea collezione.

Per gli uffici di Bologna la scelta è stata quella di partire con una mostra curata e generata da un’idea di Rischa Paterlini, già curatrice dell’altrettanto magnificente collezione Giuseppe Iannaccone di Milano. Ad accogliere i visitatori la coppia (anche nella vita) composta da Luca Bertolo e Chiara Camoni. Le opere, molto ben installate in un luogo di incessante lavoro quotidiano che rende sempre difficile la coesistenza, creano un’armonia complessiva dettata e dipanata da una parte da un richiamo naturale, una sorta di mondo in germinazione da sempre nell’immaginario e nella poetica di Chiara Camoni, dall’altra da quello che sembra lungo lavoro di alfabeto della pittura ancor più che un racconto della realtà con cui si cimenta da anni l’artista Luca Bertolo.

La mostra è ovviamente in collaborazione con la galleria Spazio A di Pistoia, che rappresenta entrambi gli artisti e che, al pari dello studio Spada nel mondo dell’M&A, vive in questa fase storica un grande e meritato riconoscimento (Giulia Cenci, altra artista della galleria, è oggi esposta alla 59ª biennale di Venezia nella mostra curata da Cecilia Alemani).

Nelle parole di Roberto Spada e della stessa Rischa Paterlini si ritrova il senso di che cosa significa una collezione corporate e del perché le aziende dovrebbero investire continuativamente nell’arte e nella cultura, nonché i motivi fondanti di questa stessa mostra.

Roberto Spada «L’idea di aprire una nuova sede a Bologna nasce dalla necessità di poter collaborare sempre più a stretto contatto con le imprese dell’Emilia Romagna, una delle aree economicamente più dinamiche del paese. Da sempre inoltre il mio studio è al fianco di stimolanti progetti culturali perché non mi stancherò mai di sottolineare l’importanza che la cultura può avere nell’affrontare una narrazione quanto mai complessa e difficile come quella che oggi stiamo vivendo. È un motivo di grande soddisfazione quindi oggi poter aprire al pubblico i nostri nuovi spazi nel capoluogo emiliano ospitando le opere di due artisti italiani di respiro internazionale come Chiara Camoni e Luca Bertolo».

Rischa Paterlini: «Luca Bertolo e Chiara Camoni sono stati una scelta, oserei dire, istintiva dopo aver visitato lo studio Spada Partners nel capoluogo emiliano. Una palazzina accogliente che mi ha fatto subito pensare ad un casa nel passato vissuta da una tradizionale famiglia bolognese. Chiara Camoni e Luca Bertolo, una coppia affiatata nella vita, avrebbe certamente potuto amplificare quella bella emozione provata entrando nello studio portando un pezzo della loro “casa” e pratica artista in questo luogo. Le opere oggi si guardano, si osservano, si scrutano di stanza in stanza e sorprendono il fruitore in una continua scoperta di dettagli Un viaggio nel viaggio iniziato appunto nel 1897».

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