Solo in Spagna Hernán Cortés sarebbe al sicuro
Il sindaco Valentín Pozo ha chiesto al Messico di restituire i resti del figlio più famoso di Medellín

Il sindaco Valentín Pozo ha chiesto al Messico di restituire i resti del figlio più famoso della sua città nel sud-ovest della Spagna, Hernán Cortés, il conquistador che nel 1521 sconfisse l’impero azteco, portando la maggior parte dell’odierno Messico sotto il dominio spagnolo. I suoi resti sono attualmente ospitati nella cappella di un ospedale da lui fondato a Città del Messico.
La richiesta segue la rimozione di statue di colonizzatori europei in Messico, tra cui una che commemora Cristoforo Colombo sul viale principale di Città del Messico, il Paseo de la Reforma, e la ridenominazione delle principali strade della capitale. «Con tutte queste statue vandalizzate in America Latina, non c’è nulla che ci rassicuri che questo tipo di vandalismo non accadrà a Hernán Cortés, ha dichiarato Pozo. L’atmosfera in Messico è peggiorata. Quello che mi preoccupa è che i resti possano essere profanati. Possiamo proteggerlo qui con la sicurezza che il Messico potrebbe non essere in grado di offrire».
Il presidente populista di sinistra del Messico, Andrés Manuel López Obrador, in carica dal dicembre 2018, da tempo sottolinea la sofferenza inflitta alle popolazioni indigene dai colonizzatori europei e due anni fa ha chiesto che il re di Spagna, Felipe VI, e papa Francesco si scusassero per la violenta conquista spagnola dell’impero azteco. Il 16 settembre, l’anniversario della dichiarazione d’indipendenza del Messico dalla Spagna, in una lettera aperta al vescovo Rogelio Cabrera López, presidente della Conferenza episcopale messicana, il pontefice ha scritto che la Chiesa «riconosce gli errori commessi in passato, che hanno provocato molto dolore».