Siti archeologici del Sud della Sardegna | L’Area di Pani Loriga

Tra la necropoli, mastio e le casematte anche un forno «tannur»

Pani Loriga, domus de janas © Soprintendenza Abap di Cagliari
Fiorella Fiore |  | Santadi (Ca)

Ubicato su una collina strategica per il controllo delle vie che collegavano il Sulcis orientale con la valle del Cixerri e con il Campidano di Cagliari, il sito di Pani Loriga è stato abitato con continuità almeno fino all’età punica.

Di epoca nuragica è una necropoli domus de janas (tombe preistoriche scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica), si estende a semicerchio lungo i versanti della sommità del colle, dal quale domina il nuraghe «Diana», posto nel punto più alto della collina; a nord di questo vi è il cosiddetto «mastio», edificio di proporzioni imponenti di età fenicia o punica.

Risalgono con certezza all’età fenicia, invece, circa 150 tombe a fossa e un complesso di edifici (forse di culto), di cui si segnala l’area lastricata in scisto nella cosiddetta «acropoli»; il complesso è il risultato delle ricerche effettuate tra il 2020 e il 2021 dalla Soprintendenza Abap di Cagliari ed è ancora in fase di studio.

Più certezze si hanno invece sulle testimonianze archeologiche di epoca punica, grazie anche alle indagini dell’archeologo Ferruccio Barreca negli anni ’70 del Novecento, riprese poi nel 2005 dall’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

L’abitato, disposto a diverse altezze su terrazzamenti artificiali, presenta a livello intermedio le cosiddette «casematte», edifici quadrangolari multifunzionali (a carattere difensivo, abitativo e cultuale); a livello inferiore altri edifici, tra i quali unosul versante settentrionale della collina articolato in più ambienti che vanno da un sacello agli spazi per la preparazione e lo stoccaggio di cibi e per la cottura di focacce di pane nei caratteristici forni detti «tannur».

Tombe a camera con corridoio di accesso scavate nella roccia costituiscono invece la necropoli sul versante opposto della collina, ai cui margini orientali sono stati ritrovati resti di strutture e manufatti, probabilmente riferibili a un’area sacra utilizzata dal Neolitico all’età romana.

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