Sensibilità superficiale

Alessia Muroni |

«Sono convinta che la materialità non riguardi i materiali, bensì la sostanza delle relazioni materiali». In Superfici, Giuliana Bruno, docente di Visual and Environmental Studies ad Harvard, compie un vertiginoso percorso teorico alla superficie dell’immagine, tra estetica, neuroscienze e critica d’arte: non l’oggetto artistico in sé, come concetto, ma come superficie aptica, sede dell’incontro tra percezione visivo-tattile e propriocezione, la percezione di sé rispetto all’oggetto.

La superficie non è solo l’aspetto esteriore dell’opera ma è spazio di «intimità pubblica», ove il contenuto viene percepito e trasmesso nella trasformazione operata dallo spettatore, che si emoziona, si commuove, dove l’atto del movimento, il moto dell’animo, aggancia in profondità e porta in superficie il senso, nell’accezione di Dewey: «Ciò che è sensoriale, sensazionale, sensitivo,
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