Francesca Romana Miorelli
Leggi i suoi articoliLe installazioni ambientali ideate dal portoghese Francisco Tropa combinano riflessioni sull’immagine simbolica, il tempo come realtà in perenne trasformazione, la memoria tra mito e storia. Lo si può vedere sino al 15 maggio da Alessandra Bonomo.
Nella stanza centrale, l’opera «Ladri», che dà il titolo alla mostra, deriva dal gioco «latrunculi», in uso nell’antica Roma, le cui regole sono note solo in parte. Allo stesso modo di questo gioco simile agli scacchi in cui i pezzi potevano rimanere fermi o essere movimentati dal giocatore per un numero illimitato di volte, anche i performer impegnati in galleria oppure il pubblico possono spostare delle cassette per la frutta fuse in bronzo, da un tappeto quadrato all’altro un infinito numero di volte, ma secondo le regole rigide stabilite dallo stesso artista.
In un’altra stanza sono appese con un filo al soffitto delle lanterne di bronzo, ispirate alle lucerne romane e ricavate da calchi di conchiglie fossili, che illuminano con la loro fiammella l’ambiente circostante.
Tropa (1968), che vive a Lisbona, è un artista multimediale che si esprime attraverso la scultura, il disegno, la performance, la fotografia e il video e nel 2011 ha rappresentato il suo Paese alla Biennale di Venezia.
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