Roma, due giornate «Contro lo sfascio dei Beni culturali»

Archeologi, storici dell'arte, architetti e docenti universitari protestano il 22 e 23 marzo

Tina Lepri |

Roma. Contro le leggi Franceschini e Madia sui Beni culturali, che hanno indebolito e declassato le Soprintendenze e la tutela, inizia oggi la protesta  degli archeologi con il loro raduno nazionale e lo slogan «Contro una riforma caos» (alle 10.30 presso l'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, piazza San Marco 49 Roma).

Archeologi, storici dell’arte, architetti, docenti universitari si riuniscono per denunciare i guasti e il sostanziale caos che «in una rete di tutela e di ricerca già grandemente indebolita» stanno producendo le misure adottate dal ministro Franceschini, aggravate da quelle della legge Madia. Misure cadute dall’alto senza alcuna discussione né organicità, dichiarano i professionisti che partecipano alla protesta annunciando «Denunce documentate di fatti gravissimi ma anche proposte di vera riforma».

Intensa e con partecipanti notissimi del mondo della cultura,
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