Roma Arte in Nuvola, la vitalità è la migliore risposta alla crisi
La seconda edizione della fiera ideata e diretta da Alessandro Nicosia si terrà all’Eur dal 17 al 20 novembre. 150 stand, Paese ospite l’Ucraina

Roma Arte in Nuvola, la fiera di arte moderna e contemporanea, torna alla Nuvola di Fuksas all’Eur dal 17 al 20 novembre, per la seconda edizione della kermesse ideata e diretta da Alessandro Nicosia con la direzione artistica di Adriana Polveroni.
Catanese di nascita e romano di adozione, Nicosia si è affermato negli ultimi trent’anni come imprenditore di mostre di autori celebrati dalla storia e amati dal pubblico. All’estero, in molte città d’Italia, ma soprattutto a Roma, presso il Vittoriano dal 1997 al 2016, la sua formula si traduceva d’incanto in lunghe file di visitatori in attesa dell’incontro con le opere di Monet, Magritte, van Gogh o Gustav Klimt.
Al suo carnet non mancavano mostre d’arte antica, come quella dedicata ai Normanni nel ’94 a Palazzo Venezia, ma mai il manager aveva rivolto le sue attenzioni al formato fiera. Lo ha fatto l’anno scorso, «ed è stato un successo clamoroso», commenta lui. «Mi davano del pazzo, e io rispondevo che ero un pazzo con idee buone. I 20mila visitatori dell’anno scorso me lo hanno confermato. Soprattutto per quella parte di pubblico non abituato alle fiere e alle mostre, un pubblico spesso giovane, che è venuto alla Nuvola di Fuksas perché attratto da una festa dell’arte e della cultura. E noi la ripeteremo.
A fine settembre, a due mesi dall’inaugurazione tutti i 150 stand erano tutti prenotati, sia nella parte dedicata all’arte moderna, al piano terra, che quella rivolta al contemporaneo, al primo piano. E la selezione è stata molto rigorosa. Abbiamo quindi gallerie di livello medio, alto e altissimo, alcune di Berlino, Londra, New York. E ci saranno anche gallerie fresche e giovani».
Roma Arte in Nuvola è la fiera d’arte più a meridione in Italia. Riuscirà a intercettare pubblico e interessi del Sud?
Ci abbiamo pensato noi. In fiera quest’anno abbiamo gallerie di Bari, Avellino, Catania, Pescara, Palermo, ecc. E abbiamo investito in Abruzzo e Campania in una campagna pubblicitaria destinata ad attrarre pubblico.
Quali sono le peculiarità di Roma Arte in Nuvola?
Prima cosa, di avere sede nello straordinario edificio della Nuvola di Massimiliano Fuksas, che è già un’opera d’arte a sé. Poi il fatto che non è solo fiera commerciale, ma evento culturale. La parte commerciale è infatti accompagnata da mostre, installazioni, momenti di approfondimento, fitti programmi di talk, che fanno della fiera un’occasione per celebrare l’arte in sé. È la festa di cui parlavo prima.
Mi può anticipare qualche mostra?
Quella sul grande patrimonio storico-artistico dell’Eur: la curo io stesso con Simonetta Lux, e vedrà decine di quadri, mosaici a firma di Afro, Sironi e molti altri della loro generazione, oltre a preziosi arredi, e documenti reperiti nell’Archivio centrale dello Stato. Poi un’antologica di Piero Dorazio. Ma soprattutto la mostra del Paese ospite, l’Ucraina. Attendiamo anche la venuta del Ministro della Cultura ucraino.
Ma Roma è più città d’arte antica o contemporanea?
L’antico aiuta il contemporaneo. Nei nostri vip program, la visita alla fiera è accompagnata a visite a grandi musei e alla città. Quest’anno, chi vuole, può ammirare la Cappella Sistina anche in solitaria.
In tanti anni di esperienza non le è mai capitato di dover organizzare un grande evento culturale in una congiuntura che vede intrecciarsi una pandemia, una guerra in Europa, una crisi energetica e una crisi economica. Che significato assume la fiera in questo contesto?
È sintomo di vitalità. E la vitalità è la migliore risposta alla crisi.