Ritratti? No, sottratti
A Davide Mosconi, artista poliedrico precocemente scomparso nel 2002, la cui biografia è stata di recente scritta da Elio Grazioli (Edizioni Tip.Le.Co.), è dedicata fino al 13 marzo una retrospettiva alla galleria Il Ponte. Musicista di formazione (dal jazz alla musica sperimentale, performativa e ambientale), fotografo pubblicitario (è stato assistente di Avedon e di Hiro a New York) e designer (con esordi nell’ambito dell’antidesign con Ugo La Pietra e il gruppo Global Tools, che fonderà nel 1974), vicino alla sperimentazione radicale dell’ambiente Fluxus di «Milano Poesia» e a Bruno Munari, Mosconi è rappresentato attraverso una selezione di opere che scandiscono i momenti principali della sua attività di fotografo.
In mostra, lavori come «Isabelle Dufresne» del 1965, «Autoritratto» in forma di pubblicità sul «Corriere della Sera», alcuni lightbox del 1968, opere degli anni Ottanta come «In morte del
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