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Riccardo Mosse davanti a un suo lavoro

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Riccardo Mosse davanti a un suo lavoro

Richard Mosse mappa i temi caldi del mondo e vince il Prix Pictet Space

Chiara Coronelli

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Londra. Va a Richard Mosse per la serie «Heat Maps», il settimo Prix Pictet, «The global award in photography and sustainability». La giuria presieduta da sir David King, special advisor del governo britannico per i cambiamenti climatici, e composta da Valérie Belin, Martin Barnes, Philippe Bertherat, Jan Dalley, Dambisa Moyo, Sebastião Salgado e Wang Shu, ha nominato vincitore il fotografo irlandese (nato a Kilkenny, nel 1980) sui dodici finalisti dell’edizione 2017 intitolata «Space», tema «volutamente ampio che può abbracciare soggetti diversi come la sovrapopolazione, le dispute territoriali, l’inquinamento, il cyber spazio, le epidemie, gli uragani, così come la fragilità delle aree disabitate del pianeta». Da poco conclusa la personale al Barbican Centre, dove Mosse ha presentato la video installazione «Incoming», alcuni dei grandi formati che compongono «Heat Maps» si possono vedere fino al 28 maggio alla Porter Gallery del Victorian & Albert Museum, dove sono esposti insieme ai lavori degli altri fotografi in lizza per il premio. Anche le mappature del territorio che si ritrovano nelle inquadrature delle «Heat Maps», come quelle che scorrevano sugli schermi di «Incoming», sono state riprese con una termocamera militare ingrado di percepire la presenza del corpo umano a oltre 30 chilometri di distanza. Questa fotocamera ad alta tecnologia viene qui utilizzata da Mosse «per mettere in primo piano gli aspetti biopolitici dei rifugiati e della situazione migratoria che Europa, Medio Oriente e Africa si trovano ora ad affrontare». Per questo progetto ha ripreso i campi destinati ai profughi e altre aree di accoglienza, traducendo le strutture e il paesaggio in visioni che emergono dalla differenza delle temperature, «letteralmente leggendo la traccia biologica della vita umana». Tutto reso attraverso un bianco e nero che sfuma le figure in aloni luminescenti, come un corpo collettivo che si muove dentro un unico recinto, nel grigiore tragico e indistinto di una lotta contro l’esclusione dal mondo. Link: http://www.prixpictet.com

Riccardo Mosse davanti a un suo lavoro

Chiara Coronelli, 06 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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