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Restauro di fantasia per il Castelluccio

Restauro di fantasia per il Castelluccio

Giorgio Vicinanza

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Giorgio Vicinanza

Il Castelluccio di Battipaglia, edificato nell’XI a cavallo tra il periodo longobardo e quello normanno, è uno dei manufatti più antichi della città e ne è il simbolo più importante. Dopo quasi trent’anni di progettazioni che non hanno mai avuto l’approvazione degli organi competenti, dal 2015 sono in corso dei restauri per iniziativa del proprietario Francesco Santese.

I cittadini hanno però segnalato al Fai alcune evidenti stranezze nei lavori: la parte retrostante del Castelluccio (sottoposto a vincolo già nel 1994 - ex legge 1089/1939, riconfermato con D.C.R. n. 2 del 21/04/2015 ex D.L. 42/04), appare stravolta rispetto all’assetto originario. Questa parte, ascrivibile alle prime fasi del castello (XI-XII sec), era composto da alte mura in materiale calcareo e da un edificio coperto da tetto a due falde. Tutto ciò è stato demolito e in sua vece si elevano delle anacronistiche merlature in blocchi di tufo giallo sormontati da cotto rosso; il tutto è retto da una struttura in cemento armato.

Il Fai ha scritto al sindaco della città, Cecilia Francese, che ha subito preso le distanze da quanti, dal progettista alla Soprintendenza provinciale, avrebbero permesso che si agisse così pesantemente su un edificio «dichiarato di interesse particolarmente importante», ma poi non ha preso provvedimenti per bloccare il restauro «di fantasia». È inaccettabile dover vedere il Castelluccio oltraggiato con l’indifferenza di chi ha il dovere di tutelarlo.
 

Giorgio Vicinanza, 11 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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