Restaurato il «San Rocco» del Guercino

Torna visibile, in seguito a un deciso intervento di pulitura, il primo lavoro pubblico eseguito a Bologna dal maestro centese per l’oratorio dedicato al santo

Restauratori al lavoro sull’affresco del Guercino «San Rocco gettato in carcere» (1618)
Stefano Luppi |  | Bologna

Torna di nuovo visibile, dopo il restauro eseguito nel corso degli ultimi mesi grazie alla collaborazione tra Arcidiocesi di Bologna, Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e co-finanziamenti di Fondazione Carisbo e altri privati, l’affresco del Guercino (1591-1666), «San Rocco gettato in carcere» (1618), il primo lavoro pubblico eseguito a Bologna dal maestro centese, collocato nell’Oratorio di San Rocco.

L’oratorio, aggregato alla chiesa di Santa Maria della Carità, consta in una larga sala rettangolare nato come sede di riunione e preghiera del ramo maschile della Compagnia laica di Santa Maria della Pietà e San Rocco. Oltre al Guercino la decorazione comprende affreschi con le Storie di San Rocco, attribuiti ad alcuni allievi dei Carracci tra cui Giacomo Cavedoni e Lucio Massari e il soffitto decorato a cassettoni raffigurante le Virtù, i protettori di Bologna, i dottori della Chiesa e gli Evangelisti, assegnato ai celebri «quadraturisti» Domenico Maria Canuti e Angelo Michele Colonna.

La presentazione pubblica dell’affresco restaurato si svolge il 7 novembre alle 17 con interventi di Barbara Ghelfi, docente ordinaria di Storia dell’arte moderna a Bologna, Giulia Iseppi, docente di Storia delle arti applicate, Fabio Bevilacqua, professore di restauro, Chiara Matteucci, specialista in Diagnostica artistica e Technical art history, don Davide Baraldi, parroco di Santa Maria della Carità.

«Il San Rocco, spiega Ghelfi, causa la sua ubicazione in un edificio di antica costruzione e poco utilizzato, si trovava in uno stato di conservazione precario ed era necessario quindi un deciso intervento di pulitura. Dopo le indagini diagnostiche abbiamo così proceduto alla protezione, consolidamento e pulitura della superficie pittorica. Realizzeremo anche uno studio storico-artistico approfondito dell’opera, analisi che si inserisce nel progetto “Guercino oltre il colore” avviato nel 2007».

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