Silvia Mazza
Leggi i suoi articoliSarebbe utile che le luci riaccese sul Caravaggio di Siracusa, dopo le ferme posizioni di contrarietà al prestito per il G7 di Taormina, da parte della società civile e intellettuali, non si spegnessero a prestito negato. Tra gli argomenti invocati a sostegno dell’inamovibilità dell’opera, infatti, lo storico dell’arte siracusano Paolo Giansiracusa, ha introdotto pure quella della sua «fragilità». Già, ma quali sono le effettive condizioni del capolavoro? Perché lo studioso, a sostegno della sua denuncia, non segnala, infatti, spie allarmanti, come potrebbero esserlo, per esempio, sollevamenti della pellicola pittorica.
Risalgono ormai a dodici anni fa le ultime indagini non distruttive condotte dai laboratori del Centro regionale per il Restauro in sinergia con il dipartimento di fisica dell’Università di Palermo. Allora lo stato diagnostico offriva «un quadro clinico non disperante», spiegavano i tecnici del Crpr e il restauratore Franco Fazio (già docente presso il Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni culturali del Crpr in convenzione con l’Università di Palermo) aveva registrato «un discreto stato conservativo» del dipinto, nessun distacco della pellicola pittorica o allentamento del tensionamento della tela. Insomma, una condizione di stabilità conservativa. Oggi, però, tiene a ricordare a «Il Giornale dell’Arte» che già all’epoca aveva segnalato quella macchia sospetta sul retro della tela, derivante, a suo parere, dalla «probabile alterazione della colla di pasta adesiva utilizzata per far aderire la tela nuova (che risale al restauro del 1979 presso l’ex Icr, Ndr) a quella originaria», per cui oggi «servirebbe una nuova indagine biologica». Trattandosi di un Caravaggio sarebbe opportuno verificare quale sia oggi la situazione.
Articoli precedenti
Pronta la nuova agorà del Museo Salinas in restauro da dieci anni
Cronaca e progetti a cinquant’anni dal sisma
Polemiche per la trasferta di una tavoletta del pittore messinese, tra le 120 opere scelte dal critico d'arte per il Castello Ursino di Catania.