Quando il più trasgressivo dei fotografi si trasferì a Montecarlo

Un allestimento al Nouveau Musée National de Monaco ripercorre il ventennio, prolifico e inventivo, che Helmut Newton trascorse in Riviera

«Fat hand with dollars, Monte-Carlo» (1986), di Helmut Newton. Collection Helmut Newton Foundation, Berlin. © Helmut Newton Foundation
Luana De Micco |  | Montecarlo

Il berlinese Helmut Newton si stabilì nel principato di Monaco nel 1981. Il più trasgressivo dei fotografi aveva all’epoca 61 anni ed era già da tempo all’apice della fama, soprattutto per i suoi scandalosi scatti di nudi e seminudi. Arrivando a Montecarlo avrebbe dunque potuto riporre la macchina fotografica e approfittare del sole del Sud (per spiegare perché avesse lasciato la capitale, dove viveva dal ’61, pare che un giorno abbia detto: «Amo il sole e a Parigi non ce n’è più»).

Furono invece anni molto prolifici e inventivi, ora raccontati dalla mostra «Newton. Riviera» che fino al 13 novembre si tiene al Nouveau Musée National de Monaco-Villa Sauber, organizzata in collaborazione con la Helmut Newton Foundation. Sono riuniti 280 scatti che il fotografo realizzò tra il 1981 e il 2004, anno della sua morte, tra Saint-Tropez e Bordighera.

A Montecarlo Newton reinventò la foto di moda, utilizzando i cantieri delle case in costruzione come sfondo per le campagne delle maison della haute couture. Il garage del palazzo in cui viveva fu trasformato in studio fotografico. Fotografò i membri della famiglia Grimaldi e i personaggi del jet set internazionale.

Si dedicò per la prima volta alla foto di paesaggi e inventò i «Yellow Press», foto ispirate alle scene dei crimini. La mostra traccia l’immagine di «un Newton solare, scrive il museo in una nota, che posò uno sguardo al tempo stesso ironico e affascinato su un modo di vita elegante e superficiale, di apparenze e finzione, di cui era al contempo attore e testimone».

© Riproduzione riservata «Helmut in pumps, Monaco, 1987», di Alice Springs. © Helmut Newton Foudation
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