Protetti, ma chi li salva?
Un palinsesto di affreschi del Tre, Quattro e Cinquecento tra borghi sui Monti Sibillini

Tra borghi sui Monti Sibillini ancora in rovina per il terremoto del 2016, si è intervenuti per salvare un palinsesto di affreschi del Tre, Quattro e Cinquecento che attesta una florida cultura figurativa nell’Appennino centrale in Santa Maria in Castellare annessa a un convento quattrocentesco devastato dal sisma nella frazione Nocelleto.
Simona Guida, progettista dei lavori per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, affiancata per la parte pittorica da Pierluigi Moriconi, precisa: «I lavori sono finiti, gli affreschi ora sono tutti velinati». Eventuali cedimenti sono bloccati. «In un primo tempo, prosegue Moriconi, ha operato l’Arcidiocesi di Camerino per rimuovere le macerie e mettere in sicurezza l’edificio perché il tetto era sfondato, il campanile caduto, la facciata pencolava in avanti. Successivamente noi ci siamo occupati della messa in sicurezza degli
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