Presti rilancia la sua Fiumara

Silvia Mazza |  | Castel di Tusa

È come se i segni delle lacerazioni provocate da oltre quarant’anni di lotte (in cui Antonio Presti si è dovuto anche difendere da processi per abusivismo edilizio e dalla minaccia di demolizione delle installazioni di Fiumara d’Arte, nata nel 1986 lungo gli argini del fiume Tusa) alla fine si siano manifestati, quasi per un transfert, sulle stesse installazioni, non riuscendo a scalfire la resilienza con cui il mecenate dei Meridiani di luce, Fiumara d’Arte, Chilometro di tela, Librino a Catania è sempre riuscito a fronteggiare efficacemente le contrarietà e a dare, anzi, nuovo slancio alla propria azione. 

Cadute di colore, parti mancanti, cemento corrotto ormai rischiavano di compromettere irreparabilmente opere di alcuni artisti del Novecento, come Pietro Consagra, Paolo Schiavocampo, Tano Festa, Piero Dorazio ecc.
È così partito, nel febbraio scorso per concludersi in autunno, il restauro di Fiumara
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