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Prendetelo in parola

Silvano Manganaro

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La galleria di Federica Schiavo accoglie, fino al 4 maggio, 17 piccoli dipinti su tela (tredici 60x51 cm e quattro 40x31 cm) più 8 gouache su carta di Todd Norsten (Sunburg, Minnesota, 1967)

È un viaggio attraverso la banalità dell’immagine e la vuotezza del linguaggio salvati però dalla sacralità della pittura. Durante i suoi viaggi, infatti, Norsten raccoglie testi e immagini prelevati dalla vita quotidiana, riportando sulla tela soggetti che fanno pensare in maniera diretta all’arte Pop o Minimal; tele in cui dominano il bianco ed elementari figure (o scritte) che non lasciano nulla all’immaginazione, più simili a insegne stradali o a strappi di scritte sul muro che a soggetti degni di nota: sono segni rudimentali, lettering trascurati o meccanici, insegne, bersagli, tagli contorti e superfici a volte sporche.

Eppure, a ben guardare, ogni quadro è un piccolo miracolo pittorico, che richiede una dedizione maniacale e una volontà assoluta di confrontarsi con il medium in maniera non banale.

I lavori di Todd Norsten dichiarano esplicitamente la fiducia verso l’atto puro della pittura, trasformando segni e scritte in oggetti di contemplazione. «Piccole tracce della nostra esistenza» questo è, per l’artista, quello che rimane del nostro passaggio in questo mondo instabile, caratterizzato da incertezze esistenziali.

Silvano Manganaro, 06 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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