Poussin riconvertito
Parigi. Da quando, nel 1966, fu pubblicata la magistrale monografia di Anthony Blunt The Paintings of Nicolas Poussin: a Critical Catalogue, l’idea comunemente condivisa sulle convinzioni religiose dell’artista francese, sia personali sia espresse nei suoi quadri, è stata quella di un uomo ai margini della fede cattolica romana. Più uno stoico che un cristiano, intellettualmente libertino, non un «catholique convainçu». In anni recenti tuttavia, questa ortodossia «di sinistra», decretata come infallibile da Jacques Thuillier nel ponderoso catalogo della mostra di Poussin al Louvre del 1994, è stata messa in discussione dagli studiosi, tra cui lo storico Marc Fumaroli, il quale ha dimostrato non solo che l’artista era un cattolico romano ortodosso, ma che Blunt, all’epoca un’ex spia comunista, aveva eliminato le prove del debito del pittore nei confronti dei gesuiti, un fatto non
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