Poesia per pochi

Chiara Pasetti |

A partire dai suoi primi Salon, Charles Baudelaire è molto attento alle differenti tecniche di riproduzione dei quadri, anche perché l’avvento della fotografia rivoluziona il mondo delle stampe tra il 1850 e il 1865. L’incisione con il bulino e la litografia non sono più i soli mezzi per riprodurre un’opera e si assiste a una rinascita dell’acquaforte, di cui il poeta, nei suoi articoli a favore della Société des aquafortistes e di artisti come Méryon, Daumier, Legros, e più avanti Manet, Jongkind e altri, difende strenuamente il valore. Riconoscendone tuttavia, e non senza un certo compiacimento, l’impossibilità di diventare «popolare»: «È un genere troppo personale, e di conseguenza troppo aristocratico, per incantare altri se non coloro che sono naturalmente artisti, innamorati pertanto di ogni personalità viva. L’acquaforte serve non soltanto a glorificare l’individualità
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