Più mecenate che collezionista

In asta da Sotheby’s un nucleo di opere della collezione belga di Oscar Mairlot

«Harmonie en bleu» (1919) di James Ensor, particolare.
Giovanni Pellinghelli del Monticello |  | Parigi

Passerà sul rostro parigino di Sotheby’s il 19 ottobre, durante la Fiac, la collezione Oscar Mairlot. Da Magritte a Zao Wou-Ki, con una selezione delle opere raccolte da Oscar Mairlot padre e figlio nella temperie di entusiasmo e passione del collezionismo e mecenatismo belgi soprattutto durante gli anni Trenta del Novecento.

I Mairlot possono essere considerati simbolici di una generazione di collezionisti belgi legati dalla passione comune e dal mecenatismo per l’arte fra il 1910 e il 1960. Soprattutto, essi furono parte dirigente dello slancio di quella generazione di intellettuali e industriali che sostennero il Surrealismo belga di René Magritte («La table, l’océan et le fruit», 1927, stima 500-700mila euro) e Paul Delvaux, con cui ha mantenuto stretti legami come dimostrato dai ritratti di famiglia, e l’Espressionismo fiammingo (Constant Permeke, Edgard Tytgat, René Guiette, Floris e
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