PhotoEspaña alla finestra e al balcone

Fino alla fine di ottobre il festival di fotografia coinvolge 50 città spagnole

«La Alberca (Salamanca)» (1995) di Koldo Chamorro. © Legado de Koldo Chamorro
Roberta Bosco |  | MADRID

Come tutti gli eventi di quest’anno anche PhotoEspaña ha cambiato formato. Vista l’impossibilità di realizzare l’evento abituale, la XXIII edizione si allarga a tutta la Spagna, coinvolgendo 50 città e invitando il pubblico a parteciparvi attivamente. Gli spettatori trasformati in autori hanno risposto alla chiamata inviando più di 63mila immagini, tra queste una giuria di esperti ha selezionato le 2.450 esposte fino al 31 ottobre sui balconi e alle finestre delle città partecipanti. Il risultato è un esercizio collettivo, quasi catartico, che racconta la storia e le sensazioni di due mesi di lockdown attraverso le immagini dei protagonisti.

Questa kermesse collettiva non elimina del tutto la presenza espositiva tradizionale, modellata in due importanti proposte online. Una riunisce il lavoro svolto da 40 fotografi professionisti sul confinamento come fonte d’ispirazione; l’altra presenta i lavori di 60 artisti di altrettante gallerie spagnole tra cui la Marlborough, con le immagini di Pedro Almodóvar, e la galleria Marta Cervera, con Francesco Jodice.

In queste ultime settimane si sono inaugurate rassegne in una decina di centri d’arte della capitale. Da segnalare, tra queste, la collezione di Carla Sozzani, esposta in Spagna per la prima volta al Centro Centro (fino al 10 gennaio), e la presentazione nel Centro Cultural Galileo di opere di Bernardita Morello, Mar Sáez, Ire Lenes, Ruth Montiel Arias e Jon Gorospe, i cinque fotografi selezionati da PhotoEspaña per «Future 2020», una piattaforma internazionale che mette al servizio dei suoi artisti le risorse e i programmi d’importanti istituzioni europee dedicate alla fotografia (tra queste la torinese Camera). Confermato «Descubrimientos», il bando diretto ai giovani fotografi che quest’anno presenteranno il loro lavoro online, il vincitore sarà protagonista di una mostra nel 2021.

Sull’impatto della clausura sta lavorando infine anche Joan Fontcuberta. Suo il grande progetto «Sguardi dal confinamento», cui partecipano fotografi professionisti e amateur di tutto il mondo. Si tratta di un gigantesco murale d’immagini nello stile del fotomosaico «Il Bacio», installato all’aperto nel centro di Barcellona, un omaggio alla solidarietà collettiva promosso dal Festival Cruïlla di Barcellona e da Omnium Cultural, l’associazione repubblicana catalana che lotta per l’indipendenza e la difesa dei diritti civili. L’immagine finale del mosaico sarà una sorpresa, l’opera definitiva non si conoscerà fino all’inaugurazione del festival nel giugno 2021.

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