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Pensare in grande

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Francesca Romana Morelli

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Da Gagosian la fase progettuale di opere monumentali

Fino al 5 marzo Gagosian propone «Prototypology. An Index of Process and Mutation» una mostra che, attraverso disegni, maquette e archivi, sbircia dietro le quinte di opere spesso di dimensioni enormi o monumentali.

È una vasta campionatura di approcci metodologici alla ricerca e allo sviluppo nel lavoro di trenta artisti, diversi per appartenenza generazionale e ambito artistico, tra i quali Cy Twombly, Giuseppe Penone, Michael Heizer, Carsten Höller, Thomas Houseago, Vladimir Arkhipov, Richard Artschwager, Nina Beier, Will Boone, Takashi Murakami, Albert Oehlen, Claes Oldenburg, Steven Parrino, Tatiana Trouvé, Dan Graham e Rachel Whiteread. 

«Gesti monumentali, quotidiani e mistici sono visibili nella scelta di schizzi preparatori e progetti. La diversità di queste forme suggerisce importanti momenti di trasformazione: l’avventura della sperimentazione», chiarisce Pepi Marchetti, direttore artistico della galleria.

Della scultrice inglese Whiteread è esposto «Trafalgar Square project» (1998), servito a creare un calco di uno dei quattro plinti della struttura architettonica di Trafalgar Square.

L’ambizioso progetto di questo lavoro, la cui messa in opera è stata realizzata da uno studio specializzato, è racchiuso in un collage fotografico con un intervento in resina, che misura cinquanta per trenta centimetri.

Di Murakami è esposto un archivio del titanico processo di elaborazione del gigantesco dipinto «In the Land of the Dead, Stepping on the Tail of a Rainbow», legato al terremoto e allo tsunami che nel 2011 devastò una parte del Giappone. Con rigore maniacale, l’artista disegna e ridisegna particolari del quadro.

 

Francesca Romana Morelli, 14 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

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Pensare in grande | Francesca Romana Morelli

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