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Martin Parr, «Belgium. Knokke le Zoute. 2000» © Martin Parr / Magnum Photos

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Martin Parr, «Belgium. Knokke le Zoute. 2000» © Martin Parr / Magnum Photos

Parr, il maestro del Kitsch

Chiara Coronelli

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Vienna. È la prima grande retrospettiva che l’Austria abbia mai dedicato a un fotoreporter dell’agenzia Magnum: si intitola «Martin Parr. A Photographic Journey», la rassegna a cura di Verena Kaspar-Eisert che fino al 2 novembre si trova allestita alla Kunst Haus Wien. Il percorso si divide in 13 ampi gruppi di immagini che, insieme, consentono uno sguardo completo su tutta l’opera del sessantaquattrenne fotografo britannico, compresa la serie «Cakes and Balls», appositamente realizzata per la mostra viennese.
Fin dal suo «Last Resort», che sulla metà degli anni Ottanta lo catapulta sulla scena internazionale, è chiara la direzione di uno sguardo puntato senza sconti sull’assurdo che si nasconde ai margini della vita di ogni giorno, dove un’eterna middle class annaspa tra convenzioni e riti sociali all’insegna del Kitsch, del conformismo e di una volgarità stereotipata. Nei colori accecanti delle immagini di Parr, e nei tagli dati da prospettive impreviste, scorrono i luoghi comuni dello svago, del turismo di massa, del divertimento, delle vacanze e del cibo, tutto cristallizzato in un incubo grottesco che il fotografo va a cercare in giro per il mondo, ovunque il consumismo abbia messo radici.

Martin Parr, «Belgium. Knokke le Zoute. 2000» © Martin Parr / Magnum Photos

Martin Parr, «Switzerland. St. Moritz polo world cup on snow» © Martin Parr / Magnum Photos

Chiara Coronelli, 29 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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Parr, il maestro del Kitsch | Chiara Coronelli

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