Palmira è ferita, ma rinascerà
Si cominciano a valutare i danni subiti dal sito in un anno di occupazione. Le prospettive per la sua ricostruzione
Palmira (Siria). Ora che il sito romano di Palmira, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, è stato liberato dal gruppo Stato islamico e pare essere completamente sotto il controllo dell’esercito ufficiale siriano occorrerà comprendere esattamente che cosa e quanto l’Isis ha distrutto. Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, organismo che ha sede a Londra, e secondo tante immagini, i danni sono stati ingenti anche se per fortuna l’umanità non ha perso tutti i resti di quel luogo per il quale ha dato la vita l'archeologo Khaled al-Asaad, 82 anni, direttore del sito che nello scorso agosto è stato decapitato dai miliziani dell'Isis. «La liberazione di Palmira, scrive l’archeologo Paolo Matthiae, apre uno scenario nuovo e complesso nella prospettiva dei restauri, della ricostruzione e della rinascita delle opere, dei monumenti, del museo della spettacolare perla del deserto fiorita
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)