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Giusi Diana
Leggi i suoi articoliIn via Matteo Bonello, a due passi dalla Cattedrale, ha sede il Palazzo Arcivescovile con il Museo Diocesano (MuDiPa), diretto da monsignore Giuseppe Randazzo e aperto nel 1927 dal cardinale Alessandro Lualdi. Il suo primo nucleo era costituito da alcune sculture che decoravano la cattedrale, cui nel tempo si sono aggiunte opere provenienti dal Museo Nazionale di Palermo. Al termine della seconda guerra mondiale sono confluiti nel Museo anche numerosi beni sopravvissuti ai bombardamenti.
L’attuale ordinamento scientifico (seguito ai lavori di restauro e ampliamento) è stato curato da Pierfrancesco Palazzotto, curatore scientifico e vicedirettore del Museo, con la supervisione di Maria Concetta Di Natale. Otto secoli di storia della Chiesa palermitana sono documentati da dipinti, sculture e opere d’arte decorativa del XII-XIX secolo, provenienti in gran parte da chiese distrutte o chiuse al culto.
Tra le opere conservate spiccano la tavola medievale di santa Rosalia, il ruolo dei confrati defunti di Antonio Veneziano, pitture quattro-cinquecentesche di Tommaso de Vigilia, Mario di Laurito e Andrea del Brescianino, statue quattrocentesche provenienti della cappella di santa Cristina in Cattedrale, dipinti di Pietro Novelli, Vito D’Anna e Simone de Wobreck.
Oltre alle dieci sale della collezione permanente, il percorso di visita include dieci sontuosi ambienti del piano nobile del Palazzo, tra questi la sala Gialla, la sala Azzurra e la cappella di Guglielmo Borremans con gli affreschi del pittore fiammingo da cui prende il nome, eseguiti intorno al 1733-34 e raffiguranti storie dell’infanzia di Cristo e Profeti.
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