Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliInaugurato nel 2008, il Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch celebra i 7 anni di attività, modificando il suo allestimento e proponendo (dal 23 aprile) una nuova parte della collezione: «Arena. Opera dall’opera», costituita dalla raccolta di Peppe Morra che dagli anni ’70 ha seguito le vicende artistiche legate all’attività di Nitsch (Vienna, 1938). I relitti, esposti sui tavoli e sulle pedane, sono il risultato ultimo del momento performativo, delle azioni dell’Orgien Mysterien Theater (Il teatro delle Orge e dei Misteri), fondato nel 1957, quando l’artista viennese realizzò una cerimonia teatrale della durata di 3 giorni e 3 notti, elaborando il concetto di opera d’arte totale a carattere sinestetico.
Il Museo Nitsch, allestito all’interno di una ex-centrale elettrica del XIX secolo, ospita, oltre alla collezione, un Centro di Documentazione, Ricerca e Formazione, una Biblioteca-Mediateca, un Dipartimento per il Cinema Sperimentale Indipendente, un’Audioteca di Musica Contemporanea e un Centro per le Arti Performative e Multimediali. Il progetto si inscrive all’interno di un più ampio disegno che coinvolge il quartiere Avvocata e gli operatori del territorio, al fine di attivare il recupero di edifici storici per destinarli alle arti. Con la riorganizzazione della collezione si festeggiano anche i 70 anni di Peppe Morra, l’appassionato ideatore e protagonista di questi progetti, tra i quali l’attesa sistemazione di altra parte della sua collezione nell’ex convento di San Raffaele nel quartiere Materdei.
Altri articoli dell'autore
Tra i progetti più recenti, un video costruito a partire dalla lettera con cui Marzio Colonna introdusse Caravaggio al Pio Monte
Su sollecitazione del Lions Club Napoli Lamont Young i napoletani hanno finanziato il restauro delle due sculture all’ingresso dell’Accademia di Belle Arti
Dalla scena artistica partenopea alle collaborazioni con fondazioni, istituzioni e comunità del territorio, c’è un sistema in trasformazione dove accanto alle fragilità ci sono nuove energie contemporanee, prospettive di crescita e traiettorie di sviluppo
Restauri, nuove acquisizioni, opere riscoperte e un patrimonio di 1.200 opere dal XIV secolo a oggi



