Operazione Dominus: nove arresti per furti di beni archeologici

I Carabinieri hanno sventato la vendita all'estero di centinaia di reperti scavati clandestinamente

Alcuni dei reperti recuperati dai Carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale
Tina Lepri |

Roma. Azzerata dai Carabinieri, con nove arresti e cento reperti archeologici recuperati, una organizzazione criminale che esportava collezioni di beni culturali provenienti da furti e scavi clandestini soprattutto a Roma e nel Lazio, ma anche in Campania e Puglia.

L’operazione «Dominus»  del  Comando Tutela patrimonio culturale ha permesso il recupero di antichi elementi architettonici, torsi di marmo, crateri, anfore, lucerne, olle. I Carabinieri hanno bloccato i ladri che stavano organizzando la vendita del prezioso materiale, il cui valore si aggira intorno al  milione di euro, a professionisti e ricettatori in Italia e all’estero. Oltre agli arrestati, altre 60 persone sono state denunciate alla magistratura romana per i reati di associazione a delinquere e ricettazione e traffico internazionale di beni culturali.

Tra i reperti recuperati, trafugati da Villa Torlonia, Villa Borghese, Villa
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